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Pescara, 24/11/2024
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Data: 30/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lolli alla Regione, Fusilli alla Camera, Pezzopane a Palazzo Chigi. La senatrice si occuperà della ricostruzione aquilana ma non sarà sottosegretario

PESCARA Giovanni Lolli ieri ha ritrovato le amate aule parlamentari. Giovanni Legnini ha lasciato Montecitorio e oggi dovrebbe essere eletto vice presidente del Csm, e allora il primo dei non eletti Pd alla Camera nella circoscrizione abruzzese automaticamente ha acquistato il diritto ad occupare quel posto a cui con tanta difficoltà aveva rinunciato. Ma farà bene, Lolli, a non affezionarsi troppo: Luciano D’Alfonso non molla, lo vuole ancora accanto, alla destra del padre (sì, d’accordo, per età il padre dovrebbe essere Lolli, ma D’Alfonso si sa com’è: padre, figlio e oltre la trinità, cosa conta l’anagrafe?), vicegovernatore, e allora Giovanni l’aquilano assaporerà ancora il profumo di legno e cuoio di Montecitorio per un mesetto, giù di lì, il tempo necessario perché le sue dimissioni da onorevole subentrante regalino un sogno al secondo dei non eletti Gianluca Fusilli, che paziente aspetta a Pescara il suo turno, dopo aver più volte sperato in un’occasione mai arrivata.
Lolli terrà oggi una conferenza stampa all’Aquila in cui annuncerà: «Resto qui, alla Regione». Arrivederci Roma, è la dura legge di Luciano il Serenissimo: se ti prende non ti molla, lui lavora anche quando dorme, anzi non dorme, e non accetta diserzioni, vacanze neanche a parlarne, giusto una settimana risicata ad agosto, chissà se concederà a Lolli, come ricompensa per la dolorosa rinuncia, almeno una sciata a Capodanno. Chissà.
Con Lolli ancora in giunta il Serenissimo zittisce la voglia di poltrona degli alleati rimasti senza assessorato: la squadra non si cambia, bye bye malpancisti. Ma il malpancismo è fenomeno colloso, fastidioso, a volte imprevedibile.
Resta il fatto che l’Abruzzo perde, con Legnini, la sua postazione nel Governo: non avrà un altro sottosegretario. Ieri D’Alfonso e Lolli hanno trascorso mezza giornata a Roma con i vertici renzian-governativi per cercare di tamponare la falla: in qualche modo ci sono riusciti. Diciamo in qualche modo perché Stefania Pezzopane non diventerà sottosegretario, ma entrerà comunque a Palazzo Chigi come delegato alla ricostruzione dell’Aquila nello staff di Matteo Renzi. Come per Yoram Gutgeld, l’italo-israeliano (anche lui eletto in Abruzzo) che ha rilevato l’incarico alla spending review lasciato libero da Carlo Cottarelli, la Pezzopane avrà un incarico ma non una poltrona: insomma lavorerà a Palazzo Chigi pur senza essere sottosegretario. Si parlava di un coinvolgimento della senatrice alla Regione, nella gestione della cultura, invece la sua destinazione è Roma, guardando da lì L’Aquila. Dopo i ministri senza portafoglio, ecco i sottosegretari senza poltrona: è la spending review, tocca adattarsi. Tutti in piedi a Palazzo Chigi, ma con vista su Renzi. La pugnace Stefania saprà senz’altro cogliere l’utile dalla nuova posizione.

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