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Pescara, 24/11/2024
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Data: 30/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Consiglio ad alta tensione sul ticket per la riabilitazione. Paolucci: «La Regione contribuirà, i soldi ci sono» In aula la bozza di legge

PESCARA Dal primo ottobre si pagheranno i ticket per la riabilitazione. Scelta obbligata per il governo regionale: «Un adempimento di legge disatteso da tredici anni -spiega l'assessore Silvio Paolucci- , posto tra l'altro come condizione indispensabile per uscire dal commissariamento della sanità». Ma chi c'era prima alla guida della Regione, a partire proprio dall'ex commissario-governatore Gianni Chiodi, contesta il provvedimento sia nel merito che nel metodo.
Perché la battaglia che si aprirà oggi durante il Consiglio regionale straordinario all'Aquila, non riguarderà soltanto l'applicazione o meno del ticket alle cure riabilitative, ma anche le modalità di reperimento delle risorse con cui la Regione intende compensare la compartecipazione ad una spesa che ammonta a circa cento milioni di euro. Questa somma, come ha spiegato ancora l'assessore al Bilancio e alla Sanità, è coperta per il 65% dal sistema sanitario nazionale. Dunque, ciò che si chiede all'Abruzzo con la legge del 2001 è di farsi carico della restante quota di 35 milioni, che secondo alcuni calcoli si ridurranno a 30 nel 2015. La metà li metterà a disposizione la Regione, mentre i restanti 15 saranno a carica dell'utenza della riabilitazione e dei 305 Comuni, con modalità tuttavia diverse in base al reddito Isee. E' prevista infatti l'esenzione totale per i redditi fino a 13mila euro (soggetti adulti) e fino a 26mila in caso di minori (per i quali farà ovviamente fede il reddito del nucleo familiare). Questo dice la bozza di legge che la maggioranza presenterà oggi in aula, fissando in quattro milioni di euro lo stanziamento per il restante periodo del 2014, in 15 milioni per il 2015 e in 12 milioni per il 2016.
Il punto vero dello scontro tra maggioranza e opposizione è dove saranno reperite queste risorse. Paolucci ha spiegato che i soldi saranno recuperati dal bilancio dell'ente. Un primo screening sulle situazioni potenzialmente debitorie ha portato ad individuare alcune anomalie di spesa sulle quali si possono operare le variazioni di bilancio: «Pensiamo -ha detto ancora l'assessore- ai debiti giganteschi accumulati dall'Arpa, alle situazioni del Negri Sud, della Saga, di Abruzzo Engineering...questo è ciò che impediva al centrodestra di trovare i soldi, mentre Chiodi, per motivi elettorali, faceva di tutto per non uscire dal commissariamento e restituire alla politica il ruolo che le compete sulla programmazione sanitaria».
Anche il sottosegretario alla presidenza Camillo D'Alessandro incalza le opposizioni: «In Abruzzo tutto può accadere, tranne che i carnefici si trasformino in vittime». Ma il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri e il consigliere regionale Mauro Febbo, offrono un’anticipazione del clima che si respirerà oggi in Consiglio: «Dopo quindici giorni dal nostro intervento ci si è resi conto che c'è bisogno di un regolamento per l'applicazione di un ticket iniquo che colpisce i più deboli, su cui ribadiamo la nostra totale contrarietà». Gli eventuali fondi per la copertura vanno reperiti, secondo Fi, non dal bilancio regionale ma da quello della sanità «che noi abbiamo risanato e che oggi ha in cassa due miliardi e 350 milioni, risultato che abbiamo centrato riuscendo ad evitare l'istituzione del ticket». E Chiodi apre un altro fronte: «Prima di procedere alla chiusura dei punti nascita dovrà essere organizzato il potenziamento dei reparti di ostetricia e ginecologia che restano attivi».

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