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Data: 30/09/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il Comune vende il Ferrhotel e fa marcia indietro su Villa Basile. Tagli alla cultura: fondazioni e musei rischiano di restare a secco

PESCARA Il Ferrhotel è il «pezzo» del patrimonio comunale più importante messo in vendita dall'Amministrazione per fare cassa. Dal Ferrhotel, infatti, parte il Piano delle alienazioni approvato ieri dal Consiglio comunale, primo tratto di una maratona in aula che prosegue oggi con il Piano triennale delle opere pubbliche 2014-2016 e, soprattutto, con il bilancio di previsione 2014, la cui discussione deve necessariamente iniziare entro il 30 settembre. Dal Piano delle alienazioni è rimasta fuori, invece, Villa Basile, una battaglia combattuta e vinta da Sel con la capogruppo Daniela Santroni e il consigliere Ivano Martelli. «Il terreno donato dal barone Basile e non ancora rientrante nel perimetro del parco già attivo - sottolineano Santroni e Martelli - è stato inserito nel corso della precedente Amministrazione per vari anni nel piano delle alienazioni dei beni immobiliari. E' evidente che un'area destinata a verde è difficilmente vendibile... Per cui certamente non sarebbe stata messa in vendita dal Comune. Però oggi abbiamo fatto pulizia, su nostra iniziativa votata poi dall'intero Consiglio, abbiamo escluso dal Piano tale area così da ridare il suo pieno valore alla donazione del barone Basile ed escludendo qualsiasi ipotesi presente o futura di modifica di destinazione d'uso (area verde)». Detto del Piano triennale delle opere pubbliche, riferito al periodo 2014-2016, che non contiene novità di sorta, anche perché, con il bilancio ingessato che si ritrova, la Giunta Alessandrini non potrà mettere in cantiere nessuna opera nuova nel prossimo triennio, la vera battaglia si sposta sul previsionale 2014 nel quale sono contenuti i tagli più pesanti. Ciascun assessore ha cercato di perorare la causa del proprio settore di competenza e i più penalizzati, stando ai mugugni degli ultimi giorni, parrebbero Giovanni Di Iacovo (Cultura) e Giacomo Cuzzi (Commercio). A proposito della cultura, l'ex sindaco Luigi Albore Mascia ha invitato Di Iacovo a darsi una mossa sul caso delle Fondazioni e delle strutture museali, per le quali la scure del bilancio prevede zero contributi nel 2014. Siccome siamo a due mesi dalla fine dell'anno, Fondazioni e musei hanno già speso le cifre per organizzare i rispettivi eventi e devono rientrare grazie ai contributi del Comune. Se ciò non avvenisse, l'Amministrazione di centrosinistra farebbe più di una vittima. Di certo, le divisioni nel Pd sono all'ordine del giorno per quanto riguarda cosa tagliare in bilancio e quale assessore debba fare più rinunce. A riscaldare ulteriormente il clima ha contribuito pure il caso-D'Angelo, responsabile dell'area politica nello staff del sindaco. Domani Camillo D'Angelo si dimetterà per motivi di salute, ma al suo addio non sono estranee ragioni politiche, visto che proprio il suo partito non gli ha risparmiato critiche su alcune scelte operate dalla Giunta Alessandrini nei primi tre mesi di amministrazione. Per ora il sindaco non sostituirà D'Angelo e nelle segrete stanze si assicura che i nomi fatti finora (Massimo Luciani ed Enrico Paolini) non sono quelli buoni. Ad Alessandrini l'ardua decisione.

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