L’AQUILA «Ognuno di noi deve avere il senso del proprio ruolo e pensare che nella vita non esiste solo la carriera. Io resto al mio posto in Regione perché sono legato a un progetto e a un impegno assunto con il presidente Luciano D’Alfonso, con la comunità abruzzese e con la mia città». Giovanni Lolli ha confermato ieri, in una conferenza stampa, ciò che da giorni era ormai chiaro: non occuperà alla Camera il seggio lasciato dal sottosegretario Giovanni Legnini, approdato alla prestigiosissima poltrona di vicepresidente del Csm. Un «no grazie» che apre le porte della Camera al pescarese Gianluca Fusilli (ieri con Lolli a palazzo Silone) che, però, dovrà aspettare ancora qualche ora per il suo ingresso a Montecitorio, il tempo necessario a Lolli per poter formalizzare le sue dimissioni. «Sono più utile qui che a Roma», ha ribadito il vice di D’Alfonso per poi lanciare la volata alla senatrice Stefania Pezzopane. «È la persona giusta per la delega alla ricostruzione. È una che non molla mai». Una soluzione fortemente caldeggiata da Lolli e dallo stesso D’Alfonso con il premier Renzi e nell’incontro avuto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Richiesta poi ribadita anche alla direzione nazionale del Pd. «Insomma, abbiamo chiesto una postazione per L’Aquila a Palazzo Chigi». Quindi l’elogio al lavoro svolto da Legnini. In questi due anni», ha affermato Lolli, «Legnini ha svolto un lavoro di eccezionale importanza. È grazie al suo impegno se qui sono arrivati 2 miliardi di euro ed è sempre grazie a lui che abbiamo potuto anticipare al 2014 i soldi stanziati per i prossimi anni, fondi con i quali è stato possibile mandare avanti la ricostruzione. Ora bisognerà evitare soluzioni alla “Trigilia” e battersi affinché la postazione lasciata libera da Legnini venga occupata da una persona autorevole, che conosce i problemi del territorio e che sia facilmente raggiungibile. E questa persona per noi è Stefania». Lolli si è poi soffermato proprio sulla governance della ricostruzione, in questo momento completamente azzerata. «Aldo Mancurti, indicato per la nuova Struttura tecnica di missione, è in pensione. Ora sta lavorando gratis, ma non sappiamo ancora se la normativa ci consentirà di affidargli l’incarico. Paolo Aielli ha lasciato l’Ufficio speciale per la Zecca dello Stato e il posto di Fabrizio Magani alla Direzione regionale dei beni culturali, è difatto vacante. C’è bisogno di riorganizzare tutto e di avere una postazione in seno al governo dedicata alla ricostruzione. Dopo il 10 ottobre il presidente Renzi verrà all’Aquila e sarà l’occasione per parlare del futuro della ricostruzione, della legge, delle risorse e della governance». Poi una battuta sul gradimento degli aquilani rispetto alla sua scelta di non tornare in Parlamento. «Stavolta, permettetemi di dire, il politico ha fatto una scelta di campo in coerenza con il proprio ruolo, mettendo da parte le convenienze personali. E tutti hanno apprezzato e condiviso questa mia decisione», ha chiuso il vicepresidente della Regione annunciando la sua presenza in serata a Montecitorio. Una chiamata al voto, una sola prima delle dimissioni.