PESCARA «Mia figlia è rimasta con il piede incastrato nella porta del bus ed è stata trascinata per una decina di metri. Poteva essere una tragedia». La denuncia arriva dal papà di una studentessa di 17 anni che giovedì scorso, come racconta il genitore C.P., si è trovata con il piede chiuso nella porta del mezzo pubblico che da via Bardet avrebbe dovuto accompagnarla a scuola. «Si era attardata a salire, per far scendere una vecchietta dall’autobus», riferisce ancora sotto shock il papà, «ma mia figlia non ha fatto in tempo, perché l’autista ha chiuso la porta mentre lei aveva solo il piede dentro». Pochi secondi, ma di dramma totale. «L’autista, come mi ha riferito poi lui stesso, non si è accorto di niente. È stata una signora che gli si è parata davanti a farlo fermare mentre mia figlia con le mani cercava in tutti i modi di tenersi su, per non finire sotto le ruote. Adesso zoppica ancora, siamo in attesa di fare la risonanza, ha le mani e le ginocchia piene di escoriazioni e contusioni e per tre notti non ha dormito per lo shock.La fortuna ha voluto che non abbia incrociato macchine parcheggiate o biciclette contro cui avrebbe potuto sbattere la testa». Una paura che il papà porta ancora stampata in faccia mentre si affretta a precisare: «Non voglio fare polemica o denunciare nessuno. Il mio è soltanto un appello agli operatori degli autobus affinché si faccia più attenzione soprattutto nelle ore di punta. Nel mio caso, ad esempio, ha detto di non essersi accorto di nulla, ma quando la porta non si chiude bene si accende la luce rossa, o no?»