Il piano industriale di Meridiana conferma i 1.634 licenziamenti. Dopo la revoca della procedura di mobilità per consentire il confronto come chiesto dalla mediazione del governo, quel numero riappare nero su bianco sul piano di ristrutturazione presentato ieri dalla compagnia dell'Aga Khan ai sindacati. Per l'azienda i tagli sono il presupposto per mantenere in vita l'impresa. Ma i sindacati insorgono e chiedono un piano anche per il lavoro. Nell'incontro di ieri al ministero del Lavoro, il primo di un confronto serrato che
proseguirà - sotto l'egida dei ministeri del Lavoro e dei Trasporti e delle regioni
Sardegna e Lombardia - fino al 21 ottobre, l'azienda ha illustrato per la prima volta ai sindacati (presenti nove sigle) il piano industriale che prevede il ritorno all'utile nel 2016, passando attraverso la
ristrutturazione di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance, lo sviluppo della controllata Air Italy, il rinnovo della flotta e la graduale apertura di nuove rotte. Ma ad alcune sigle sindacali non vanno giù i licenziamenti: il piano conferma infatti tutti i tagli, gli stessi coinvolti dalla procedura di mobilità che l'azienda ha accettato di bloccare per permettere il confronto con le parti. «È accettabile che la compagnia abbia in mente un piano industriale che prevede la continuità dell'azienda ma non possiamo accettare che questo piano preveda l'espulsione della maggior parte dei lavoratori come pilastro portante», afferma Nino Cortorillo (Filt-Cgil).