L'assessore Giacomo Cuzzi continua il tour nei mercati cittadini. Ieri era a piazza Duca (anche se i banchi si trovano tra via Diaz, via Cadorna e parte di viale Kennedy) e tutti gli operatori chiedono il ritorno dei banchi sulla Strada parco: in primis i commercianti, organizzati nel Nuovo consorzio 2001 e rappresentati da Enzo Di Giuliantonio, vicepresidente e addetto alle problematiche del mercato. Ecco le sue parole: «Per noi è importante essere ascoltati. Dall'inizio alla fine. Pochi giorni fa siamo stati ricevuti dall'assessore Cuzzi ma si è parlato di troppe cose e in modo veloce. Certo, tutti siamo impegnati, ma dobbiamo iniziare a risolvere i problemi. Possibilmente uno alla volta». I sopralluoghi, iniziati con il mercato del lunedi, dovrebbero servire proprio a tastare la situazione e intervenire nel più breve tempo possibile. «Credo nel dialogo e nelle verifiche - ribadisce Giacomo Cuzzi - Alla fine del giro faremo una riunione tecnica e studieremo una piano di riorganizzazione. Per quanto riguarda piazza Duca, la situazione è più delicata e per questo ho convocato un nuovo incontro con la Gtm». Nel mentre, però, commercianti, residenti e soci dell’associazione Strada parco mostrano segni di malcontento. «Le vendite sono calate a precipizio da quando ci hanno spostati, circa 3 anni fa» afferma Dante Scannella Di Zio che vende pigiami dagli anni '80 esponendo anche un ironico cartello - non proprio politically correct - con scritto Donne, Uomo, Gay. «Viviamo una situazione difficile - continua -. Prima di tutto ci sono gli abusivi, che non rispettano le graduatorie per i posti vuoti. In pratica, chi prima arriva meglio alloggia, e non va bene per niente. Poi c'è il problema dei settori, l'alimentare mischiato ai vestiti. Inoltre, siamo costretti a lavorare in un mercato dispersivo. Prima invece eravamo organizzati su un unico rettilineo, con i contadini che si mettevano sulla pista ciclabile laterale e i clienti apprezzavano». Dello stesso parere Mario Sorgentone, associazione Strada parco, che lancia un’idea: «Anche se Filò entrasse in funzione, potrebbe interrompersi durante le ore di mercato. Oppure, essendo un mezzo ibrido, spostarsi su viale Kennedy». D'accordo anche due dei soci volontari presenti in sede: Ennio Cipollone e Grazia Antonucci. «Non dobbiamo trascurare il problema dei residenti - aggiunge quest'ultima - che trovandosi via Cadorna chiusa sono impossibilitati a parcheggiare vicino casa. Ma ci rendiamo conto?».