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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
E in Regione parte il “toto-dirigente”. Prossimo l’ Avviso per il reclutamento dei capi dipartimenti. Caputi: l’ente ha bisogno di una scossa

L'AQUILA C'è quello che cordialmente ringrazia, lascia la poltrona e va via, chi orgogliosamente intende restare e chi non ne vuole nemmeno parlare. Che sia arrivato il momento cruciale della fine della macchina organizzativa della Regione come la conosciamo lo si capisce anche da questo: dal nervosismo, o forse dall'emozione che muove direttori e dirigenti. Che tra poche settimane conosceranno il loro destino. Qualcuno ha le idee chiare, come il direttore del settore Risorse umane, Gianluca Caruso, il quale non ha problemi a chiarire che «dopo sette anni di lavoro in Abruzzo mi congedo e torno in Lombardia». Intanto il tempo massimo per la pubblicazione degli avvisi ai quali dovranno rispondere i futuri nuovi capi- dipartimento, è di due, tre settimane. Saranno sette i dirigenti a capo di altrettanti dipartimenti rispetto agli attuali 14, con un direttore regionale sovraordinato, mentre la mole infinita di dirigenti, che sono una novantina, resterà soltanto un brutto ricordo. E con essa sparirà anche la girandola di cifre legate a stipendi (e benefit) di tale personale. Sono 10 i direttori coinvolti nella razionalizzazione dell'ente, oltre a una serie di dirigenti interni ed esterni. Per quanto riguarda il direttore generale, resta in campo il nome emerso in più occasioni di Antonello Turturiello, componente della conferenza Stato- Regioni e vice segretario generale della Regione Lombardia. Per quanto riguarda gli altri si dovrà aspettare la pubblicazione degli avvisi pubblici. Ai futuri capi dipartimento saranno chiesti una serie di requisiti previsti dalla legge e sulla base di questi la giunta si riserverà di scegliere. Deciderà, insomma, in base al merito. Soltanto a parità di requisiti sarà scelta, semmai, la persona più rispondente alle esigenze della giunta. D'Alfonso intanto fa il nome di Andrea Ciaffi, funzionario della conferenza delle Regioni che potrebbe essere uno dei capi dipartimento. Destino tutto da decidere quello del super funzionario Pierluigi Caputi, dirigente dei Lavori pubblici e commissario al ciclo idrico. Raggiunto a telefono Caputi ha confermato che risponderà all'avviso pubblico «per senso del dovere e per rispetto nei confronti dell'ente che da 30 anni mi dà lavoro, pur nella consapevolezza», ha aggiunto, «che il presidente D'Alfonso immagina per me un altro ruolo». Caputi si dice «d'accordo con l'esigenza di un rinnovamento», sottolineando che «la Regione ha in effetti bisogno di una cura-shock per superare i riti di certe attitudini a operare, e se deve andare di mezzo il mio ruolo, lo accetterò». Si riserva di aspettare la pubblicazione degli avvisi Germano De Santis, alla direzione Politiche attive del lavoro, formazione e istruzione: «Voglio fare una serena valutazione del mio destino contrattuale, sarà la giunta poi a valutare», spiega. Resta, infine, in ballo il nome di Maria Crocco, attuale direttrice delle Politiche della salute per il dipartimento socio- sanitario.

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