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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aggredisce l’autista di un bus, nigeriano in manette

Autisti d’autobus nel mirino dei violenti anche a Pescara. Il provvidenziale e tempestivo intervento dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile ha consentito di bloccare la furia cieca con cui Amadin Ikponmwosa, nigeriano di 33 anni, si era scagliato contro un bus, prendendolo a calci e pugni e danneggiando i tergicristallo, e tentando poi di salire a bordo per aggredire l’autista. E’ successo martedì alle 18. L’allarme è arrivato alla centrale operativa di viale d’Annunzio e il 112 ha dirottato sul posto una pattuglia.
Una volta sul posto, i carabinieri hanno subito riconosciuto il nigeriano Amadin che meno di un mese fa si era reso protagonista di un violento quanto immotivato attacco ad una pattuglia di militari intenta ad eseguire un controllo del traffico. Lo straniero è stato sorpreso nel tentativo di raggiungere il conducente dell’autobus, che per difendersi si era barricato all’interno del mezzo. Non appena i militari si sono avvicinati il nigeriano si è scagliato contro i militari scatenando un’aggressione tanto folle quanto ingiustificata. Dopo qualche secondo di colluttazione, durante la quale uno dei due carabinieri ha riportato un taglio al volto e vari graffi sulle braccia con una prognosi di 5 giorni, l’uomo è stato arrestato. Nel corso dell’udienza, ieri mattina, il giudice ha disposto il suo arresto con detenzione in carcere. Il caso ha determinato un innalzamento del livello di allarme e di attenzione per un fenomeno in preoccupante aumento. Lo confermano le parole di Paolo Piccinelli, comandante provinciale dei carabinieri, secondo cui «nelle ultime settimane stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di comportamenti violenti contro le forze di polizia, con vere e proprie aggressioni - ha commentato -. Queste preoccupanti condotte vedono spesso protagonisti stranieri ma in più circostanze anche pregiudicati locali. Solo grazie alla professionalità dei militari complesse situazioni sono state risolte con un uso minimo della forza».

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