ROMA Adesso è ufficiale. L’Italia ha finalmente un piano nazionale degli aeroporti che mette ordine nella babele dei cieli (112 gli scali attuali), indica priorità e precisa le linee di sviluppo. Martedì sera il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente la riorganizzazione del sistema voluta dal ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi. Il piano prevede 11 aeroporti strategici, con Fiumicino super hub, e 26 aeroporti di interesse nazionale, destinati a servire 10 bacini d’utenza. Novità anche per Linate che apre le piste ai voli per le città europee, in concorrenza con Malpensa, ma nel solco del piano di sviluppo di Alitalia-Etihad che vuole sfidare Lufthansa proprio sulle rotte continentali. Lupi ha stimato che nel 2015 la nostra compagnia di bandiera arriverà a trasportare su Linate 6,6 milioni di passeggeri contro gli attuali 5,5 milioni; mentre a Malpensa si scenderà a 1 milione dagli attuali 1,2 milioni sebbene il numero dei passeggeri intercontinentali è destinato a crescere da 200 mila a 250 mila circa.
LA MAPPA DI LUPI
Nel piano nazionale gli aeroporti strategici sono oltre al Leonardo da Vinci, Milano Malpensa, Venezia, Bologna, Pisa/Firenze, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Catania, Palermo e Cagliari. Per individuare questi undici scali sono state definite dieci aree di traffico omogenee denominate nel modo che segue: Nord Ovest, Nord Est, Centro Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo Adriatico, Calabria, Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale e Sardegna. E per ciascuna di queste aree è stato indicato un aeroporto di riferimento con l’unica eccezione del Centro Nord che invece ne ha due (Pisa/Firenze e Bologna). Negli stessi bacini, poi, sono stati indicati i ventisei aeroporti di interesse nazionale. Che devono avere due caratteristiche: esercitare un ruolo definito all’interno del bacino (city airport) e dimostrare l’equilibrio economico-finanziario.
LA SOSTENIBILITÀ
Nel Centro Italia sono considerati aeroporti di interesse nazionale Ciampino, Perugia e Pescara. In Sardegna, oltre a Cagliari (strategico), quelli di interesse sono Olbia e Alghero (Salta dunque quello di Arbatax). In Puglia, accanto a Bari (strategico), sono indicati Brindisi e Taranto; in Campania, Napoli e Salerno; in Sicilia: Palermo, Trapani, Pantelleria e Lampedusa. E ancora: Catania e Comiso. Nel Nord Est oltre a Venezia, ci sono Verona, Treviso e Trieste. Scalo di punta per la Calabria è Lamezia con Reggio e Crotone in secondo piano. Nel Nord Ovest: scali di secondo livello sono considerati Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia e Cuneo. Proprio per Linate Lupi ha illustrato che il decreto per aprire i voli verso le città europee è ormai firmato. Il provvedimento avrà una validità di 5 anni e consentirà di valorizzare al massimo la sfida dell’Expo. Nel decreto che in parte liberalizza Linate, si «fissa il vincolo che atterrino le compagnie che provengono da città europee» e non più «solo dalle capitali europee». Ci sarà un cambio di passo, dice Lupi, senza però sacrificare Malpensa che deve ritrovare quella vocazione internazionale e intercontinentale in cui lo Stato ha investito tanti miliardi».