PESCARA. Il Tribunale di Pescara nella persona del Giudice del Lavoro Franco Di Pietro, ha pronunciato due giorni fa nei confronti della Gtm Spa, una nuova e pesante sentenza di condanna per comportamento antisindacale.
E’ stato confermato dunque quanto aveva già decretato il 4 gennaio 2013 lo stesso Tribunale di Pescara (giudice Tiziana Marganella).
Il Giudice del lavoro ha rigettato totalmente il ricorso presentato dalla Gtm avverso il Decreto del 4 gennaio 2013 con il quale il Tribunale, oltre a condannare il comportamento anti sindacale, aveva imposto all'azienda regionale di non reiterare la violazione di accordi sindacali sottoscritti.
Soddisfatte le segreterie Provinciali di Filt Cgil, Faisa Cisal e Ugl autoferro, assistite in entrambi i procedimenti dagli avvocati Paola Giannangeli e Angelo Tenaglia.
I fatti risalgono al dicembre 2012 nel corso di una delle tante situazioni conflittuali che hanno caratterizzato gli ultimi 5 anni di amministrazione a guida Michele Russo: la Gtm Spa nel bel mezzo di uno stato di agitazione del personale, dispose la sostituzione degli autisti assenti con personale addetto alle attività di controlleria e verifica dei titoli di viaggio, impedendo l'esercizio delle libertà sindacali e in palese violazione di accordi sottoscritti.
Il Giudice peraltro ha accertato, per stessa ammissione dei dirigenti Venditti e Di Pasquale, che la Gtm, «in totale spregio delle norme giuridiche, ha continuato a reiterare la condotta antisindacale e a violare gli accordi anche nel periodo successivo al ricorso d'urgenza presentato il 10 dicembre 2012 dalle citate Organizzazioni Sindacali».
Respinte peraltro al mittente le motivazioni che avrebbero indotto l'azienda a violare Leggi ed accordi. «Citare infatti la "grave situazione di necessità e forza maggiore" e chiamare in causa le lamentele dell'utenza (producendo come prove le mail di protesta inviate alla Gtm dai viaggiatori/utenti)», commentano oggi i sindacati, «ha costituito un vero e proprio boomerang per "i geniali" dirigenti aziendali giacché il Tribunale di Pescara ha definito tali prove come inconferenti ed irrilevanti e in ogni caso "sintomatiche di cronica inefficienza del servizio offerto, piuttosto che di estemporanea ed improvvisa emergenza", ovvero proprio ciò che da sempre denunciano i sindacati».
«Questo ulteriore pronunciamento della Magistratura che condanna l'operato dell'azienda regionale di trasporto presieduta da Michele Russo, costituisce l'ennesima conferma della necessità di dover immediatamente voltare pagina», sottolineano ancora i sindacati.
«La Regione Abruzzo, informata costantemente sull'operato di amministratori e dirigenti della Gtm, non può continuare ad ignorare questi gravi comportamenti che ledono l'immagine di un'azienda pubblica. Chiediamo pertanto che si proceda all'immediata rimozione del Cda e del gruppo dirigente. Questa azienda deve poter andare avanti in un contesto di corrette relazioni industriali. Non siamo più disposti ad attendere i tempi tecnici legati all'azienda unica e al processo di aggregazione delle aziende di trasporto», chiudono le segreterie provinciali.