Il Tribunale di Pescara nella persona del Giudice del Lavoro dott. Franco Di Pietro, ha pronunciato in data 30 settembre 2014, nei confronti della Gtm Spa, una nuova e pesante sentenza di condanna per comportamento antisindacale (ex art.28 co.3 L.300/70), confermando di fatto quanto aveva già decretato il 4 gennaio 2013 lo stesso Tribunale di Pescara (giudice dott.sa Tiziana Marganella).
Il Giudice del lavoro, rigettando totalmente il ricorso presentato dalla Gtm avverso al Decreto del 4 gennaio 2013 con il quale il Tribunale di Pescara, oltre a condannare il comportamento anti sindacale, aveva altresì imposto all’azienda regionale di non reiterare la violazione di accordi sindacali sottoscritti, ha dunque dato pienamente ragione alle Segreterie Provinciali di Filt Cgil, Faisa Cisal e Ugl autoferro, assistite in entrambi i procedimenti dagli avvocati Paola Giannangeli e Angelo Tenaglia.
I fatti risalgono al dicembre 2012 allorché in una delle tante situazioni conflittuali che hanno purtroppo caratterizzato gli oltre cinque di amministrazione a guida Michele Russo, la Gtm Spa nel bel mezzo di uno stato di agitazione del personale, dispose la sostituzione degli autisti assenti con personale addetto alle attività di controlleria e verifica dei titoli di viaggio, impedendo di fatto l’esercizio delle libertà sindacali e in palese violazione di accordi sottoscritti.
Il Giudice peraltro ha accertato per stessa ammissione dei Dirigenti Venditti e Di Pasquale che la Gtm, in totale spregio delle norme giuridiche, ha continuato a reiterare la condotta antisindacale e a violare gli accordi anche nel periodo successivo al ricorso d’urgenza presentato il 10 dicembre 2012 dalle citate Organizzazioni Sindacali.
Respinte peraltro al mittente le tiepide motivazioni che avrebbero indotto l’azienda a violare Leggi ed accordi. Citare infatti la “grave situazione di necessità e forza maggiore” e chiamare in causa le lamentele dell’utenza (producendo come prove le mail di protesta inviate alla Gtm dai viaggiatori/utenti), ha costituito un vero e proprio boomerang per “i geniali” dirigenti aziendali giacché il Tribunale di Pescara ha definito tali prove come inconferenti ed irrilevanti e in ogni caso “SINTOMATICHE DI CRONICA INEFFICIENZA DEL SERVIZIO OFFERTO, PIUTTOSTO CHE DI ESTEMPORANEA ED IMPROVVISA EMERGENZA”, ovvero proprio ciò che da sempre denunciano i sindacati.
Questo ulteriore pronunciamento della Magistratura che condanna l’operato dell’azienda regionale di trasporto presieduta da Michele Russo, costituisce l’ennesima conferma della necessità di dover immediatamente voltare pagina. La Regione Abruzzo, peraltro informata costantemente sull’operato di amministratori e dirigenti della Gtm, non può continuare ad ignorare questi gravi comportamenti che ledono l’immagine di un’azienda pubblica. Chiediamo pertanto che si proceda all’immediata rimozione del Cda e del gruppo dirigente. Questa azienda deve poter andare avanti in un contesto di corrette relazioni industriali. Non siamo più disposti ad attendere i tempi tecnici legati all’azienda unica e al processo di aggregazione delle aziende di trasporto.