ROMA «Rifletterò, vedrò». Ma per ora, «non ho ancora preso alcuna decisione» sulla presidenza di Alitalia. L’ultima conferenza stampa di Luca Cordero di Montezemolo da presidente della Ferrari, nello stand del Salone dell’Auto di Parigi dove è stata presentata in anteprima mondiale la spider 458 Speciale aperta, non è soltanto il suggello dei «risultati record» per il Cavallino rampante. È soprattutto un’occasione obbligata per i saluti e per parlare di futuro con i giornalisti che lo incalzano. «Un attimo di tregua è molto importante», risponde il presidente. «È stato uno stress bestiale. Vorrei fare nella vita qualcosa che per me non lo è mai stato. Come accompagnare mio figlio a scuola. Vedrò, ma non è un problema da risolvere in tempi brevi».
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«La vita - aggiunge Montezemolo - continua a farci delle sorprese, l'importante è continuare a imparare e a guardare avanti». Ma alle spalle rimane l’orgoglio. «Sono orgoglioso come nel 2002», dice, «quando Fiat per necessità vendette a Mediobanca il 35% dell’azienda. Allora la Ferrari è stata fondamentale per Fiat. Oggi la situazione non è paragonabile ma sono orgoglioso che per Fiat-Chrysler sia importante avere Ferrari nel gruppo». Poi i numeri record snocciolati, dalla previsione di un incremento del 5% del fatturato con circa 7.200 vetture vendute, all’utile operativo di oltre 400 milioni. Risultati «soddisfacenti» nonostante il mancato apporto di un mercato storico come la Germania, bilanciato dalla crescita Usa.
Come immagina la Ferrari tra cinque anni? «Vorrei che resti un sogno, che rimanga la Ferrari». In particolare sulla Formula1, «sia noi che Alonso pensavamo di fare meglio». Ma parlare dei successi mancati non gli fa certo perdere il senso dell’umorismo. «Vi do appuntamento a Ginevra», dice Montezemolo prima di accomiatarsi, «Marchionne si accorgerà che ha molto da fare e a febbraio mi richiamerà ma sono contento di prendermi qualche mese di riposo».