Tre milioni, forse quattro, per il dragaggio che verrà: parola di Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, arrivato ieri per un tour in Abruzzo fra Chieti e Pescara. Nel capoluogo adriatico, il ministro in quota Nuovo centrodestra ha incontrato una delegazione della marineria in Provincia, "scortato" dalla senatrice Federica Chiavaroli, dal presidente Guerino Testa e dai consiglieri comunali, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese, tutti targati Ncd. Su input degli amministratori locali pescaresi, Lupi ha inserito nel Decreto Sblocca Italia un provvedimento a favore del porto di Pescara. Nel dettaglio, un milione di euro arriverà entro dicembre finalizzato ai prossimi lavori di dragaggio per togliere circa 40mila metri cubi di fanghi dai fondali. Altri due milioni arriveranno nella primavera 2015, destinati a opere infrastrutturali per il Piano regolatore portuale con l'obiettivo di accelare l'iter dello strumento urbanistico. Una notizia salutata con un sospiro di sollievo dagli armatori e dal nuovo comandante della Capitaneria Enrico Moretti. Proprio quest'ultimo nei giorni scorsi aveva rilanciato l'allarme sullo stato dei fondali del porto, bisognoso di ulteriori interventi per scongiurare il rischio di un nuovo insabbiamento, sempre dietro l'angolo. A presentare le proprie istanze al ministro Lupi c'erano anche gli operatori della dàrsena commerciale, in particolare Marco Santori della SanMar e Gianni Leardi, i quali hanno riproposto l'esigenza di riportare i fondali della dàrsena a 6,5 metri di pescaggio. Senza un intervento di questo tipo, hanno sottolineato i due operatori, il traffico commerciale vero e proprio non riprenderà (è di fatto fermo da tre anni) poiché alle navi petroliere e ai cargo i cinque metri scarsi attuali sono insufficienti per entrare in porto.