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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/10/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il solito D’Alfonso Solo chiacchiere. Il governatore entusiasta dopo i primi cento giorni alla Regione

PESCARA I primi cento giorni della giunta D’Alfonso in un depliant di quarantadue pagine, ricco di promesse, ma ancora carente di risultati. Ieri mattina, nel palazzo della Regione a Pescara, il neo governatore ha illustrato il lavoro svolto nei suoi primi tre mesi di governo. Intorno a lui, al gran completo, gli assessori regionali e i principali esponenti della maggioranza. Ha fatto capolino anche Anna Nenna D’Antonio, consumato leader della Dc dei tempi d’oro, che non ha mai nascosto il proprio apprezzamento per l’ex sindaco di Pescara.

D’Alfonso, in grande spolvero, ha rivendicato una lunga serie di atti e iniziative. «Abbiamo adottato per tempo il documento di programmazione economica e finanziaria, che adesso può continuare il suo cammino – ha esordito il governatore – e siamo potentemente in cammino verso il recupero di autonomia nella programmazione sanitaria, un percorso che non ci fa paura». La definizione «in cammino», probabilmente, è quella che qualifica meglio i primi cento giorni dell’era D’Alfonso, che anche per ovvie ragioni di tempo, non ha ancora prodotto grandi risultati. È lo stesso depliant, d’altronde, ad illustrare mille buone intenzioni, sotto forma di incontri, sopralluoghi, discussioni, avvio di procedure e valutazioni. Di concreto, però, per il momento c’è ben poco. Abbastanza, comunque, da consentire a D’Alfonso di lanciarsi in mirabolanti descrizioni di progetti ancora da realizzare. «Abbiamo raggiunto un grande risultato – ha annunciato il governatore – Dopo quarant’anni di gingerini e strette di mano, siamo riusciti a determinare la copertura economica per il completamento della Fondovalle Sangro, considerata strategica dalla Sevel e dalle altre aziende della zona».

Dalle infrastrutture all’ambiente: «Siamo riusciti a drenare 171 milioni di euro, che destineremo ai depuratori abruzzesi, per risanare i fiumi e il mare». Strizza l’occhio a Marchionne, ma anche agli ambientalisti. «Abbiamo accelerato il procedimento per la realizzazione della pista ciclabile più lunga d’Europa – ha rimarcato D’Alfonso – Si tratta di una scelta di campo, non scontata per me che vengo dal paesino di Heidi, dove tutto è perfetto, ma le mamme di città mi hanno fatto comprendere il valore di luoghi a misura d’uomo e di una cultura ambientalista».

Il governatore è entusiasta: «Abbiamo ridotto i direttori da 14 a 7, introdotto le figure dei commissari negoziatori, preteso di conoscere lo stato delle partecipate abruzzesi ed effettuato nomine, come quella del rettore D’Amico, sganciate dalle logiche di appartenenza politica». E a proposito di appartenenza politica, con Gerosolimo e Olivieri al suo fianco, D’Alfonso annuncia il rilancio dell’alleanza con Abruzzo Civico, che era sembrata scricchiolare in seguito ai contrasti dei mesi passati. «La nostra squadra non sarà ghiacciatamente uguale a se stessa – ha spiegato il presidente della Regione – Rivedremo alcune deleghe e Abruzzo Civico rivestirà presto un ruolo centrale». Spazio anche all’attualità giudiziaria, legata all’inchiesta che ha coinvolto il dirigente regionale Antonio Sorgi: «È grave che non fosse previsto un automatismo per la sua sospensione. Per la sostituzione di Sorgi alla presidenza del comitato Via sto pensando all’avvocato Navarra, che rappresenta la parte civile nel processo sullo scandalo di Bussi». D’Alfonso fa sapere che ogni tre mesi ripeterà l’incontro, per illustrare ciclicamente il lavoro svolto dalla giunta.

Dal centrodestra, però, arriva una secca bocciatura. «Anche oggi il presidente D'Alfonso ci ha stupito con una conferenza imbottita di effetti speciali – ha affermato Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia – Tolti questi, purtroppo, restano solo cicaleccio e nulla di concreto per l'Abruzzo». Pagano affonda la lama. «Se per D'Alfonso il nuovo stile amministrativo è promettere, ma non realizzare, è ancora distante da un modello di amministrazione efficace e produttivo – ha concluso l’ex presidente dell’Emiciclo – Finora la sua azione legislativa si è distinta solo per la nomina di un direttore generale di fiducia e per avere incardinato nello Statuto la figura del Sottosegretario, cucita per il suo amico di partito D'Alessandro».

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