PESCARA Luciano D'Alfonso vorrebbe Tommaso Navarra alla guida del Via, il Comitato di valutazione di impatto ambientale della Regione. Ecco un altro effetto speciale tirato fuori dal cilindro: chi meglio del legale di Wwf e Legambiente, impegnato nel processo sulla mega discarica di Bussi, al posto di Antonio Sorgi, il superdirigente al centro dell'inchiesta Re Sole?
In occasione della rendicontazione sui cento giorni di attività alla guida della Regione, D'Alfonso (ieri citato a Ferrara dal premier Matteo Renzi come «esempio positivo del fare») ha voluto chiarire il metodo di selezione dei dirigenti e gli incarichi da assegnare nelle partecipate: «Non dovrà accadere mai più che si facciano nomine a dispetto del territorio, non è più tempo di feste di compleanno e in questi anni ne abbiamo viste tante al terzo piano di piazza Unione». Il governatore approfitta dell'ultima vicenda di cronaca per spiegare cosa accadrà nella struttura e nella sua squadra di governo dopo la guerra dei cento giorni: «E' un'altra stagione. Chi lavora nella pubblica amministrazione è un privilegiato, perché ciò che fa ricade su un’intera comunità». E la sua giunta non sarà «una ghiacciaia» da qui a fine legislatura: «Probabilmente ci saranno novità nella distribuzione delle deleghe. Intanto c'è una formazione civica che a giorni avrà un ruolo nell'esecutivo». Dunque anche Abruzzo Civico, fedele partner di coalizione a regionali e amministrative, avrà il suo assessore, colmando il vulnus che Giulio Borrelli e Mario Sottanelli hanno sempre rimproverato al presidente della Regione, dopo aver contribuito con 34mila voti (il 5% dei consensi) alla vittoria del centrosinistra. In giunta entrerà probabilmente il sulmonese Andrea Gerosolimo. E a Sulmona, all’Abbazia celestiniana, D'Alfonso organizzerà presto una «due giorni» con politici, intellettuali e la sua squadra per trovare nuove idee per il futuro: una Leopolda d’Abruzzo.
Corre il governatore: «Abbiamo di fronte altri 57 mesi e li affronteremo sapendo che una Regione non deve essere finzione ma funzione». Vorrebbe tutto e subito D'Alfonso, l'Abruzzo facile e veloce decantato come il parrozzo di d'Annunzio. Poi si accorge da solo, senza aver bisogno che qualcuno gli faccia piedino sotto il tavolo, di non avere potere assoluto: «Spesso dimentico che siamo solo un ente di legislazione e programmazione, probabilmente è la mia lunga esperienza di amministratore a tradirmi». L'attività dei cento giorni: «Stiamo riconquistando l'autonomia nella sanità, e questo non ci fa paura. A dicembre si chiuderà il commissariamento». Le infrastrutture: «Sulla Val di Sangro si sono bevuti crodini e gingerini per mesi. Noi, grazie ai 50 milioni fatti arrivare prima da Legnini e ai 70 dello Sblocca-Italia, abbiamo definito la prima priorità dell'area industriale con la Fondovalle Sangro». E ancora la banda larga per le zone rurali, i 171 milioni per la depurazione delle acque: «E' immorale dire ad agosto che il mare non è balneabile». E la rete di piste ciclabili nelle quattro province: «Sarà la più lunga d'Italia». Il potenziamento di porti e linea ferroviaria, la ricapitalizzazione della Saga, i 2,8 miliardi di fondi europei da spendere nei prossimi sette anni...D'Alfonso distribuisce anche le pagelle dei primi cento giorni: «Io mi do 8-, agli assessori 8+». Ma è solo il primo trimestre. Gli esami non finiscono mai.