MILANO Pronta la manovra finanziaria per il rilancio di Ntv, la società ferroviaria di Italo. Le banche sono state convocate da Lazard per la mattina di venerdì 10 presso la sede del gruppo: dovrebbero ricevere il piano di ristrutturazione dei 682 milioni di debiti accompagnato da un nuovo piano industriale. Per la realizzazione di quest’ultimo, alcuni soci finanziari hanno però chiesto una svolta manageriale con l’avvento di un ad visto che, finora, il presidente Antonello Perricone ha esercitato ad interim le deleghe gestionali.
Dalla rosa di papabili individuata da Spencer Stuart e scremata dagli azionisti sta prendendo quota la candidatura di Andrea Belardini, dal 2009 ceo per l’Europa del gruppo Nuance, società specializzata nei servizi aeroportuali. Il manager, romano, ha esperienza nei trasporti essendo stato responsabile operations della Carlson Wagonlit Travel e poi responsabile commerciale di Adr. Se, come sembra, dovesse sciogliere la riserva, potrebbe essere nominato a breve con l’incarico di guidare il rilancio di Italo avvalendosi dell’appoggio delle banche e in un quadro regolamentare più favorevole: Ntv attende una regolamentazione dei prezzi che disciplini la concorrenza con Frecciarossa. La svolta dovrà comunque poggiare sulla rimodulazione dei debiti nei confronti di Intesa Sanpaolo (394 milioni), che è anche azionista col 20%, di Mps (175,7 milioni), del Banco Popolare (95,2 milioni) e di Bnl (17,8 milioni). Oltre a Intesa, i soci sono Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo (con il 35%), Sncf (20%), Generali (15%), Bombassei e Isabella Seragnoli (con il 5% a testa) e Giuseppe Sciarrone (1,5%).
L’INTERVENTO DEL GOVERNO
Nel corso del cda del 24 settembre sarebbe emersa la disponibilità degli azionisti a ricapitalizzare con 70 milioni freschi, a patto che governo e Autorità facciano la loro parte sui prezzi e i certificati bianchi e le banche accettino sacrifici. Lazard avrebbe incassato il no alla conversione di parte dei crediti ma la disponibilità ad allungare le scadenze: il piano dovrebbe prevedere la rimodulazione dei debiti dal 2024 al 2035 e la riduzione dello spread di 230 punti base (da euribor più 300 a euribor più 70) con risparmi per 140-150 milioni.