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Pescara, 24/11/2024
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04/10/2014
Il Sole 24 ore.com
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Tfr in busta paga, Baban: totalmente contrari, non infierire su Pmi. «Taglio cuneo indispensabile» |
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L'anticipo del Tfr in busta paga è «una proposta che, anche ipotizzando una eventuale collaborazione con il sistema bancario, cosa ben poco credibile e ancor meno praticabile, non può che vederci totalmente contrari». È la posizione del leader della Piccola Industria di Confindustria, Alberto Baban, nel corso del Forum sull’innovazione in programma oggi e domani a Napoli. Per Baban «infierire o comunque aggravare un sistema che in questo momento ancora non è stabilizzato ed è critico per le Pmi, sarebbe controproducente».
Un concetto ribadito dal leader dei giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay, per il quale l'impatto sulla liquidità delle aziende è «da non prendere alla leggera». La priorità che gli industriali indicano al Governo resta la riduzione del cuneo fiscale. Per Baban, «il taglio del cuneo fiscale è indispensabile per restituire competitività al sistema» e «il lavoro si crea solo rendendo competitive le nostre imprese che in questo momento soffrono di un sistema Stato che è troppo invadente». articoli correlati
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Tfr in busta paga, Baban: totalmente contrari Le piccole aziende «sono in un momento di difficoltà di accesso alla liquidità» e «infierire, o aggravare un sistema che in questo momento non è ancora stabilizzato ed è critico per le Pmi è controproducente» ha dichiarato Baban, per il quale l’idea del governo di un anticipo del Tfr in busta paga è «una proposta che, anche ipotizzando una eventuale collaborazione con il sistema bancario, cosa ben poco credibile e ancor meno praticabile, non può che vederci totalmente contrari». Il presidente della Piccola Industria non ha risparmiato una stoccata all’ad di Fiar-Chrysler Sergio Marchionne, favorevole alla proposta del premier Renzi sul Tfr in busta paga. «Lui il problema non ce l'ha - ha chiosato - perché è un problema delle Piccole e medie imprese».
Baban: per le Pmi innovative priorità ad accesso fondi Modificare la normativa fiscale relativa agli ammortamenti e garantire alle Pmi innovative un accesso prioritario ai finanziamenti europei, nazionali e regionali. Questa la proposta avanzata da Baban, presidente Piccola Industria di Confindustria, nel suo intervento al XIV Forum Piccola Industria in corso a Napoli. Applicando queste misure, ha aggiunto Baban, si avrebbero almeno tre vantaggi: un ritorno determinante per il Paese grazie all'emersione del reale investimento realizzato, la creazione di un circolo virtuoso per spingere le Pmi a continuare a investire in innovazione e un miglioramento della patrimonializzazione con riflessi positivi sul rating.
Baban: articolo 18 totem da eliminare A margine del Forum della Piccola Industria, Baban ha parlato anche di articolo 18, definito «un totem da eliminare». E ha detto no alle «retromarce», spiegando: «Va superata la disciplina attuale, riservando la sanzione della reintegrazione solo ai casi in cui vi siano elementi di discriminazione». Poi ha aggiunto: «Il contratto a tempo indeterminato va reso meno costoso e più flessibile» e più chiaro. Sulla stessa lunghezza d’onde Gay, per il quale l’articolo 18 va eliminato anche «per una questione di snellimento delle procedure», oltre che «per una questione psicologica per gli investitori italiani e esteri». Ma un intervento sull'articolo 18 «va inserito in una ampia riforma del mercato del lavoro perché abbiamo bisogno di flessibilità e di essere quanto più snelli possibile».
Gay (Giovani Confindustria): prima viene l’idea, poi i capitali Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, intervenendo al Forum della Piccola Industria di Confindustria ha spiegato così il rapporto tra innovazione e impresa: «Siamo molto ancorati a guardare nello specchietto retrovisore i grandi successi degli anni '60, '70 e '80, ma bisogna cominciare a credere che le imprese innovative possono diventare quelle che tra 20 anni saranno leader nazionali e internazionali». Secondo Gay occorre aiutare i giovani a credere che si possa fare impresa senza pensare prima al capitale. «Prima viene l’idea - ha sottolineato il presidente dei Giovani Imprenditori -. E questo concetto sta facendo nascere tante imprese».
Nelli Feroci: Italia farà meglio in spesa fondi Ue Al convegno è intervenuto anche il commissario europeo all'Industria, Ferdinando Nelli Feroci, che si è detto « molto fiducioso che nel prossimo ciclo di programmazione finanziaria, l'Italia saprà fare meglio». Il commissario vede «luci e ombre» nel rapporto europeo sulla competitività. «L'industria ha perso spazio e si è ridotta anche la partecipazione al Pil europeo. Ci sono però - ha spiegato - imprese che resistono, soprattutto chi è in grado di esportare». Quanto alle misure per rilanciare l’economia, «c'è bisogno di investimenti, di migliorare l'accesso al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese, di sostenere l'internazionalizzazione, di ridurre il costo dell'energia, e di ridurre gli oneri amministrativi».
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