ROMA Mentre Renzi annuncia al Financial Times che il Pd «ha votato per dare agli imprenditori la possibilità di licenziare i lavoratori senza un giudice», il suo consigliere economico Yoram Gutgeld, non esclude che l’esecutivo possa chiedere la fiducia, suscitando però l’allarme della minoranza interna. Ma la questione vera è che tra jobs act e delega, sono in pochi a conoscere esattamente i testi e le misure. Non è un caso che il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, metta sul tavolo un’altra ipotesi: quella di un super indennizzo per i contenziosi, da devolvere ai lavoratori licenziati senza giusta causa. Inoltre, continua Taddei, la cancellazione dell’articolo 18 riguarderebbe solo i neo assunti. La Confindustria appoggia senza riserve il governo in questo braccio di ferro con la Cgil e la sinistra. «L’articolo 18 è un simbolo, un mantra da modificare» scandisce il presidente Giorgio Squinzi. Per un altro dirigente, Alberto Baban, si tratta «di un totem» che «va eliminato». Taddei cerca di rimpinguare il carnet delle proposte. «Sul licenziamento economico - ricorda - vogliamo dare un indennizzo certo al lavoratore, ma che non crei difficoltà e che tuteli il licenziamento disciplinare nei casi più gravi». Taddei lamenta che il Paese «parla del tema più divisivo, l’articolo 18, ma la riforma degli ammortizzatori sociali è molto più complessiva, include ad esempio gli ammortizzatori». L’articolo 18 «lo stiamo aggiornando, in alcune parti lo si cambia, abolirlo mi pare di no perché coinvolge molte cose che vengono mantenute». L’ipotesi di porre la fiducia, ventilata dal consigliere Gutgeld, è respinta nettamente dalla minoranza Pd. «Sarebbe molto grave - commenta Cesare Damiano - in primo luogo si impedirebbe al Parlamento di portare il suo contributo al miglioramento della delega». Inoltre, metterebbe la tagliola ai numerosi emendamenti, alcuni della minoranza Pd. C’è un pericolo, prosegue Damiano, quello di «non contemplare, oltre alla tutela prevista per i licenziamenti discriminatori anche quella dei licenziamenti disciplinari». Tutto ciò rappresenterebbe «un grave arretramento». Anche tre senatori del Pd, Fornaro, Gatti e Guerra chiedono di non mettere la fiducia. Le forze di Sinistra intanto si mobilitano. Oggi Sel scende in piazza a Roma e Vendola spiega: «L’articolo 18 non è un qualunque problema di dissenso, è il fondamento dell’idea di sinistra. Il Paese si ribellerà». Ieri contro il jobs act, sciopero alla Piaggio di Pontedera.