Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.942



Data: 04/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Renzi: «Martedì incontro i sindacati. Ma anche loro devono cambiare». Il capo dell’esecutivo in piazza a Ferrara tra applausi, contestazioni e lancio di uova»

ROMA Prima gli applausi e gli incoraggiamenti. Poi fischi, contestazioni, slogan contro le modifiche all’articolo 18 e anche un lancio di uova. L’intervista pubblica che Matteo Renzi ha concesso ieri a Ferrara al festival di “Internazionale” si trasforma in un piccolo spot contro il governo dei 5 Stelle e degli attivisti dei vari comitati contro la privatizzazione dell’acqua. Ma il premier non si scompone. «A chi non ha altri argomenti che le uova, noi continuiamo a rispondere con un sorriso» taglia corto Renzi, che guarda il giornalista del Financial Times seduto al suo fianco e si lascia andare a una battuta: «Fategli un applauso perché lui si è preso un uovo sul calzino. A me non mi hanno beccato...». Chiuso il capitolo contestazione, il premier affronta con i giornali stranieri tutti gli argomenti “caldi” che affollano l’agenda del governo. La giornata era cominciata con un’ intervista alla Cnn che offre a Renzi l’opportunità di attaccare i tecnocrati di Bruxelles. «Questo è un momento molto pericoloso, dobbiamo cambiare l’Europa perché il problema è la direzione. Ritengo sia assolutamente importante ridurre il potere della burocrazia in Europa» spiega il premier che definisce quello del 3% nel rapporto deficit-Pil «un parametro del passato» ma poi assicure che l’Italia «ha intenzione di rispettarlo» perché vuole essere «credibile». Questioni che vengono affrontate anche a Ferrara, dove il presidente del Consiglio viene travolto da una valanga di domande e risponde a tutto o quasi. La prima notizia che viene annunciata dal palco riguarda i difficili rapporti con Cgil, Cisl e Uil. «Mi hanno detto “tu non li vuoi incontrare” e invece martedì incontrerò i sindacati, ma permettetemi di dire che anche loro devono cambiare perché non hanno capito il cambiamento che c’è stato negli ultimi anni. Basti pensare che il 54% dei loro iscritti sono pensionati...» dice Renzi, che non specifica quale sarà l’argomento del faccia a faccia. Si parlerà della riforma del lavoro? Difficile immaginare che verranno affrontate altre questioni. Intanto i vertici confederali cadono dalle nuvole: «Non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per quel giorno...». Ma da Palazzo Chigi fanno sapere che le parole di Renzi «sono già un invito» e saranno seguite da una convocazione ufficiale. Se Forza Italia voterà il jobs act ci sarà un governo di larghe intese? Renzi lo esclude («Non accadrà») e difende con forza l’impianto della riforma. In cima alle preoccupazioni del governo ci sono soprattutto i conti pubblici e il presidente del Consiglio assicura che la caduta del Pil è stata fermata ma definisce «devastanti» i dati dell’economia italiana: «Nel 2012 è arretrata del 2,4%, nel 2013 dell’1,9%, oggi siamo a -0,2% e sarà molto difficile riuscire ad invertire questo segno davanti ma abbiamo arrestato la caduta». Quanto alla pressione fiscale, Renzi assicura che il governo «continuerà a tagliare le tasse e ad aiutare chi guadagna meno di 1500 euro». E si passa al capitolo riforme. Il governo ha fretta e la tabella di marcia è serrata. «A metà novembre la legge costituzionale entrerà in discussione alla Camera, più o meno negli stessi giorni il Senato voterà la riforma elettorale» scandisce il premier, che difende l’accordo con Berlusconi («È condannato, ma votato da milioni di italiani») e ammette di provare fastidio nel leggere i retroscena: «Li leggo e “me rode” perché vorrei discutere di scuola e mi tocca parlare del Patto del Nazareno».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it