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Pescara, 24/11/2024
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05/10/2014
Il Messaggero
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Tesserati addio, i partiti non ci sono più. Le iscrizioni sono crollate ma il Pd aumenta i voti, Forza Italia neanche quelli |
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PESCARA Base in fuga dai partiti: tesseramenti dimezzati nel giro di un solo anno, sezioni e circoli con la scritta vendesi o affittasi sull'uscio. Ai militanti si parla solo attraverso la tv o i giornali: addio agli interminabili dibattiti serali che affollavano le sedi dei quartieri. E i soldi per gadget, bandiere e manifesti scarseggiano sempre di più. L'Abruzzo non fa eccezioni, riproducendo sostanzialmente una tendenza nazionale che rappresenta una sorta di spartiacque nell'era di Matteo Renzi e di Twitter. LA VERSIONE DI RENZI Il Pd regionale contava circa 12mila iscritti lo scorso anno. Oggi sono la metà, nonostante il partito di Luciano D'Alfonso abbia fatto il pieno all’election day del 25 maggio sbancando su tutti i fronti: europee, regionali e amministrative. Dunque, anche in Abruzzo diminuiscono le tessere ma al tempo stesso aumentano i voti. Come si spiega? Il segretario regionale uscente del Pd, Silvio Paolucci, assessore di peso della giunta D'Alfonso, non trova nessuna contraddizione in questa sorta di mutamento di pelle: «C'è un rallentamento evidente dovuto al profilo che si è voluto dare al partito dopo la vittoria di Renzi alle primarie. Lui non ha fatto mistero di tenere al partito degli elettori e non dei tesserati. Sul profilo elettorale -puntualizza Paolucci- i fatti gli hanno dato ragione: abbiamo vinto le europee con oltre il 41%. Sul piano strutturale il partito oggi è più leggero, più liquido. E' una logica conseguenza di questa nuova linea e io francamente non ci vedo niente di strano. Del resto -aggiunge il segretario-, un partito a finanziamento zero, come avviene oggi per la prima volta in Abruzzo, è un partito leggero che vende le sue sedi e che si appresta a diventare, anche per questo, leggerissimo». In casa di Forza Italia il coordinatore Nazario Pagano ha convocato per domani il comitato regionale e aspetta la scadenza del 31 ottobre per dare i dati definitivi sul tesseramento. Ma anche qui si contano morti e feriti, come sottolineano alcuni colonnelli di Fi, dal deputato e vice coordinatore Fabrizio Di Stefano («Non ho dati recenti ma non credo che il tesseramento stia andando bene») al capogruppo in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri («Oggi i nostri tesserati sono circa un centinaio»). L'ultimo dato utile fornito qualche mese fa da Pagano parlava di 220 iscritti. «SIAMO AL LUMICINO» La discriminante rispetto a quanto sta accadendo nel Pd è che nel partito di Berlusconi, oltre alle tessere, si sono persi per strada anche molti voti. Il consigliere regionale Mauro Febbo ne approfitta per dirla alla sua maniera: «Da noi non c'è fuga, siamo proprio ridotti al lumicino. Il problema è che chi doveva trasformare il lumicino in un faro non si è visto». Tanto per fare nomi e cognomi: «Pagano continua a mantenere posizioni personalistiche. Lunedì ha convocato una riunione del comitato di Fi che lui ha eletto nel gennaio scorso, non del consiglio dove siedono gli eletti, i sindaci, i deputati...Non ha convocato il consiglio neanche per discutere delle elezioni provinciali del 12 ottobre. Ma ora basta: lunedì mi presenterò alla riunione, voglio vedere se mi caccia. Dopo andrò a Roma per spiegare, una volta per tutte, cosa sta accadendo in Abruzzo nel nostro partito».
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