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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Febbo attacca Pagano «Al Comitato di Fi soltanto i suoi amici». Si riapre lo scontro tra consigliere regionale e presidente «Basta a questa gestione personalistica del partito»

PESCARA «Se prima era solo uno sfogo elettorale, adesso facciamo sul serio. Chiediamo a Pagano di smetterla di gestire il partito in questo modo personalistico che non porta da nessuna parte». Il consigliere regionale Mauro Febbo, il forzista più votato nella provincia di Chieti, parla a nome dei colleghi eletti e sferra l’attacco contro il presidente del comitato regionale di Forza Italia, Nazario Pagano. Una ruggine che risale ai tempi del flop di Fi nelle ultime regionali, ma che adesso riemerge lasciando intravedere una netta spaccatura. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la convocazione da parte di Pagano del Comitato regionale di Fi per domani sera a Pescara. Convocazione alla quale Febbo e i suoi colleghi (Sospiri, Iampieri) dicono di non essere stati invitati. Una dimenticanza? No, per Febbo si tratta dell’ennesima decisione autoritaria di Pagano. Considerato che, dice, «a questo Comitato non è stato invitato alcun eletto (consiglieri, deputati, senatori, sindaci) di Fi, ma vi partecipano soltanto gli “amici” nominati da Pagano». «Andremo lo stesso a busare al Comitato e vedremo allora se Pagano ci farà entrare», sono le parole che Febbo rivolge a mo’ di sfida. «Pagano ci aveva assicurato che entro settembre avrebbe organizzato assemblee di partito a carattere locale e provinciale, invece non ha fatto nulla di quanto promesso, e ha poi convocato questo Comitato con persone che a livello elettorale non sono nulla», continua il consigliere regionale forte dei suoi 5mila a passa voti. Febbo sottolinea come, di contro, qualche giorno fa il Gruppo regionale avesse invitato Pagano. «È la dimostrazione di come abbiamo due modi diversi di pensare la politica ed il partito», commenta. Anche l’ordine del giorno del Comitato regionale di domani viene bocciato con uno “strano”: «È prevista la discussione sul caso Montesilvano (le dimissioni del sindaco Maragno n.d.r.) ma non sono in programma problemi più importanti come le elezioni provinciali del 12 ottobre, o le frizioni nella giunta provinciale aquilana. Eppure, lui, Pagano, dovrebbe gettare acqua sul fuoco delle polemiche. Invece così le riaccende...». «Non abbiamo nulla di personale contro Pagano, ma è un modo di fare politica che non condividiamo: io ad esempio non vado al bar o al ristorante a farmi pubblicità, io alle 8 di mattina sono nelle case dei miei contadini», attacca Febbo. L’ultima carta contro Pagano, il consigliere la tira fuori da un articolo di giornale. Quello sul Centro del 22 gennaio 2013, in cui Pagano disse che avrebbe votato per Rialzati Abruzzo e sostenuto la candidatura di Carlo Masci al Senato. «Queste sono cose che ho intenzione di portare direttamente a Roma», annuncia Febbo, «perché non si può predicare unità nel partito quando si “razzola” in tutt’altra direzione. D’altra parte Pagano non c’era neanche alla visita in Abruzzo di Matteoli, uno che nel partito conta».

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