MONTESILVANO Si apre uno spiraglio nella crisi di Montesilvano. Uno spiraglio tenue, legato ad una silenziosa campagna acquisti già in corso. Infatti nessuno degli attuali consiglieri è disposto a tornarsene a casa, dopo soli tre mesi di mandato e corre voce che i più siano propensi ad un governo di larghe intese, una coalizione larga che agisca per il bene della città. Dietro le formule in bella copia si nasconde appunto la campagna acquisiti per mettere il sindaco dimissionario Francesco Maragno al riparo da imboscate e ricatti. Un commissario - dicono tutti - sarebbe il male peggiore per Montesilvano, proprio in questo momento in cui la città ha bisogno di risolvere i tanti problemi da anni sul tappeto. No alla crisi dunque e sì al rientro di Francesco Maragno. Sono in tanti a chiederlo. «Noi restiamo tutti in maggioranza - spiega Claudio Daventura, uno dei forzisti dissidenti - siamo tutti con Maragno al quale rimproveriamo solo di aver esagerato davanti alla nostra richiesta di rinviare di qualche giorno la discussione sul bilancio». Paolo Rossi di Montesilvano democratica: «La città oggi ha bisogno di un governo e non di tornare alle elezioni». E anche lui è propenso ad un governo di larghe intese insieme con Lino Ruggero (l’ex candidato sindaco della lista Montesilvano Democratica), Enea D’Alonzo (di Abruzzo civico) e qualche altro, sempre per salvare le sorti della città.
A questo punto, premesso che il coordinatore azzurro Nazario Pagano non può permettersi il lusso di perdere anche Montesilvano, per consentire la ricucitura all’interno della maggioranza, bisognerà procedere ad ammansire i 5 azzurri dissidenti. Mentre in parallelo sembra che si voglia addirittura offrire al rappresentante dei 5 stelle Manuel Anelli la presidenza del consiglio.
Ed il Pd è tagliato fuori? Non proprio in quanto la segretaria provinciale pescarese del Pd Francesca Ciafardini commenta: «È davvero triste vedere come in una delle città più grandi d’Abruzzo la politica, tutta, abbia fallito. A Montesilvano c’è un deficit di classe dirigente ed una parte di questa annosa responsabilità è certamente dei partiti. Ha fallito la vecchia logica di imbarcare tutto pur di vincere le elezioni, ignorando la possibilità di governo di una realtà potenzialmente straordinaria». E Maragno? «Se ritirasse le dimissioni, significherebbe solo posticipare una consunzione; meglio un commissario ed una seria riflessione politica». E Romina Di Costanzo, segretaria del Pd di Montesilvano: «La nostra linea è contraria a governi di inciucio e a mercanteggiamenti di larghe intese, con chi ha determinato la caduta inaspettata dell’amministrazione. Noi non abbiamo bisogno di posti né di intese sottobanco». Per la Di Costanzo Montesilvano è una città che merita rispetto, in cui bisogna ripristinare un’etica dei comportamenti. Ed in questo contesto è preponderante il ruolo dei cittadini che debbono abbandonare le logiche clientelari e restituire forza al voto.