PESCARA Chiodi-Pagano contro Di Stefano-Febbo, ci risiamo. Il primo fine settimana di ottobre riconsegna alle cronache abruzzesi le polemiche interne a Forza Italia già viste a metà di luglio quando Febbo organizzò un’assemblea con tutti i sindaci e i consiglieri azzurri della Regione al porto turistico e la domenica successiva Chiodi scrisse sui social network che si trattava di un «suicidio politico». Ieri seconda puntata in fotocopia perchè l’ex governatore ha riesternato con un comunicato stampa il suo pensiero che, lo ricordiamo, è anche quello di un componente del consiglio nazionale di Forza Italia. «Non condivido queste polemiche sulla stampa di Mauro Febbo. Il Comitato regionale è stato convocato da Pagano nel rispetto dello Statuto. Lui non ne fa parte, mentre Lorenzo Sospiri sì. Lo Statuto prevede che il capogruppo sia componente del Comitato regionale ed è per questo che mi dicono sia stato regolarmente convocato. Il controcanto fa perdere voti inutilmente e la linea politica del partito (anche nazionale), su questo punto mi sembra chiara».
In realtà visto che le posizioni delle parti erano già acclarate, l’unica notizia in seno a Forza Italia appare proprio il problema sempre più evidente della leadership visti anche altri due fatti delle cronache politiche degli ultimi giorni: il primo, il flirt tra Sospiri-Castricone, una sorta di patto del Nazareno abruzzese, arrivato a 24 ore dalla consegna delle liste delle candidature per la Provincia di Pescara prima di finire annegato nelle smentite; il secondo, le continue turbolenze assessorili in Provincia all’Aquila dove evidentemente non ci sono idee chiare. Pagano dal canto suo rincara la dose: «Molto probabilmente Febbo ha ancora nelle sue mani lo Statuto di "Alleanza Nazionale. Bastava leggersi l'articolo 28 dello Statuto per visionare che gli aventi diritto alla partecipazione del Comitato regionale è ristretta solo al capogruppo in Consiglio regionale e non agli eletti, che sono ammessi invece alle sedute del Consiglio regionale (art. 29)». Conclusione e invito: «Febbo, stai sereno».