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Data: 07/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Scuolabus sovraccarico va fuori strada a Teramo. Il vecchio mezzo non ce la fa ad affrontare la salita di Mezzanotte. Illesi i bambini. Sbraccia: inaccettabile tanta incuria. Mense e scuolabus, sit-in davanti al Comune

TERAMO Il trasporto scolastico torna nell’occhio del ciclone dopo che ieri uno degli scuolabus della ditta Fratarcangeli è finito in una piccola scarpata con una sessantina di bambini a bordo. Il mezzo in questione, dopo il suono della campanella per il pranzo, era deputato a riaccompagnare i bimbi di Poggio Cono, della Specola e di contrada Mezzanotte, ma quando il ritardo si è fatto consistente i genitori hanno fatto fatica a contenere l’ansia prima e lo sconcerto dopo aver appreso quanto accaduto. Il vecchio pullmino era finito fuori strada, probabilmente poiché trasportava troppi bimbi: non è riuscito a percorrere la salita di contrada Mezzanotte, “arenandosi” lungo il percorso fuori dalla carreggiata. Provvidenziale è stato l’intervento di un uomo a bordo di un trattore che, di fronte alla scena, si è offerto di agganciare il mezzo per riportarlo in carreggiata sotto gli occhi impauriti dei bimbi. Ed è stato proprio il conducente del mezzo agricolo a suggerire con toni perentori di far scendere i bimbi dallo scuolabus notando il panico dei piccini a bordo durante le operazioni. Dell’accaduto si è appreso solo nel pomeriggio quando alcuni dei genitori hanno informato il consigliere di maggioranza Domenico Sbraccia il quale, questa volta, come egli stesso dichiara, «non è più disposto a tacere» su quanto sta avvenendo e si trascina ormai a tre settimane dall’avvio dell’anno scolastico. «E’ inaccettabile tanta incuria poiché si tratta dei nostri figli», è sbottato dopo essersi recato sul posto, «ho visto con i miei occhi i bimbi aiutarsi con le mani per salire i gradini troppo alti di alcuni dei mezzi in circolazione e quello che ieri è finito nella scarpata trasportando una sessantina di bambini era un pulmino degli Anni 60. Abbiamo chiesto sacrifici e pazienza alle famiglie, ma ora basta. Dov’erano i dirigenti che dovevano vigilare per permettere l’avvio del servizio rimasto al palo per il problema dei contratti?». Sbraccia annuncia che oggi sarà pronto a vigilare per verificare le condizioni dei mezzi e non farà sconti nel denunciare nuovi disservizi. Ma questa volta sono anche le famiglie ad alzare le barricate: alcuni dei genitori promettono un esposto ai carabinieri se oggi vedranno i loro figli nuovamente a bordo di un mezzo fatiscente e sovraccarico rispetto alle possibilità.

Mense e scuolabus, sit-in davanti al Comune. Il comitato dei genitori annuncia una nuova manifestazione per giovedì durante il consiglio

TERAMO Continua la protesta dei genitori contro il caro mensa e l’aumento dei servizi per il trasporto scolastico. «Giovedì pomeriggio ci sarà il sit-in in piazza Orsini davanti alla sede del municipio», spiega Alessandra Palombaro, presidente del comitato genitori di Villa Mosca. «Noi parteciperemo assieme alle tante mamme e papà preoccupati per i rincari. Noi ci siamo uniti in un secondo momento, ma l’organizzazione della protesta è trasversale perché interessa tutti quelli che mandano i propri figli nelle varie scuole primarie e dell’infanzia a Teramo e frazioni». Sono molti i genitori che usufruiscono della mensa per il tempo pieno o hanno bisogno del trasporto scolastico. La possibilità che il Comune, dopo aver consultato i genitori e essersi accertato delle loro preferenze, possa sospendere il servizio scuolabus e sostituirlo con un contributo economico ha creato qualche preoccupazione tra le mamme. «Spero che non decidano di interromperlo a metà anno. Il problema è soprattutto per quei genitori che lavorano e non possono accompagnare i figli a scuola di persona», dice Maria, madre di due bimbi che frequentano la scuola elementare della zona Pep a San Nicolò, «è vero che quest’anno ci sono meno iscrizioni, ma le domande sono scese per colpa degli aumenti, se l’amministrazione pensa che ne usufruiscano meno bambini è solo per una questione economica». Per quanto riguarda i buoni pasto, la mamma spera che vengano inseriti degli scaglioni di reddito intermedi, come è successo per il bando del trasporto scolastico dopo le proteste dei genitori. Anche Anna, che risiede a Villa Tofu con la sua famiglia ed è madre di due bimbi che frequentano rispettivamente la scuola dell’infanzia e la primaria, non è tranquilla di fronte agli ultimi rincari. «Pagavo 115 euro a bambino l’anno scorso. Quest’anno avrei dovuto pagarne 230, con due figli diventa una spesa di 540 euro annui», spiega il genitore, «alla fine abbiamo dovuto rinunciare al servizio perché non possiamo permettercelo. Per fortuna sono riuscita ad accordarmi con un’altra mamma per accompagnare a turno i bimbi a scuola». Un’altra mamma, residente in località Colle Santa Maria, vicino a Nepezzano, non ha potuto fare la stessa scelta e, come lei, altre vicine che non dispongono neanche dell’automobile. «Abito in una frazione di Teramo. Qui se non hai la macchina non puoi fare nulla. Con una bimba piccola è sempre molto complicato, il trasporto scolastico è indispensabile», dice Alessandra, il cui figlio più grande frequenta la scuola dell’infanzia di Piano D’Accio, «la soppressione dello scuolabus sarebbe impensabile per me. Ci rimbocchiamo le maniche, anche se il servizio è quello che è. Per fortuna il personale è eccezionale, nonostante i mezzi che non sono all’altezza».

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