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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/10/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
I 100 giorni di D’Alfonso bocciati in 100 secondi Il centrodestra replica unanime: «Solo tasse, danni e propaganda»

PESCARA Il centrodestra boccia l’amministrazione D’Alfonso. Venerdì scorso, nel corso di una conferenza stampa, il neo governatore aveva rivendicato la bontà del lavoro svolto nei primi tre mesi di governo. Tre giorni dopo, i consiglieri di Forza Italia, Ncd e Abruzzo Futuro, stroncano il suo discorso: «Sono stati cento giorni di tasse, danni e propaganda». L’ex presidente della giunta, Gianni Chiodi, lancia il primo affondo. «È comprensibile che in cento giorni non possano essere portate a termine riforme epocali, ma il centrosinistra non ha nemmeno cercato di abrogare i miei provvedimenti che, quando era all’opposizione, criticava pesantemente». Una conferma, a giudizio di Chiodi, della strumentalità delle posizioni dei suoi avversari. «In altri ambiti, ad esempio in materia di sanità, sono stati adottati atti addirittura peggiorativi – rimarca l’ex governatore – come la riduzione dei punti nascita e l’introduzione dei ticket, che noi ci eravamo rifiutati di effettuare». Chiodi punta il dito contro una politica di soli annunci. «Mi chiedo dove siano finiti la Asl unica regionale e i provvedimenti per la riduzione delle liste d’attesa, che io avevo firmato e il nuovo Governo non ha applicato – continua l’ex presidente della Regione – La vicenda dell’ex Cofa di Pescara è emblematica, visto che i cittadini saranno costretti a sostenere i costi della sua demolizione, pari ad un milione di euro, mentre noi avevamo raggiunto un accordo per vendere il complesso al costo di 13 milioni di euro». Infine una battuta velenosa: «C’è stato un solo settore nel quale D’Alfonso è andato veloce, quello delle modifiche normative per consentire la nomina di un direttore generale e del sottosegretario alla presidenza». Rincara la dose il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri: «Gli unici fatti concreti, finora, sono il tentativo di abrogare la legge per la riduzione delle tasse, l’introduzione dei ticket, la cancellazione dei fondi dei Pain destinati ai Comuni, il blocco dei progetti per la cultura e l’eliminazione dei fondi per combattere il dissesto idrogeologico, dirottati sulla demolizione dell’ex Cofa». Mauro Febbo pone l’accento sulle problematiche che riguardano l’agricoltura. «Avevamo predisposto il piano di sviluppo rurale, con fondi pari ad un miliardo e 100 milioni di euro, che avrebbero favorito investimenti privati per 350 milioni di euro – dice Febbo – Questo programma non è stato ancora presentato a Bruxelles». Paolo Gatti sceglie l’ironia: «C’è stato un effettivo cambio di rotta, ma non tanto nei fatti, quanto in uno stile comunicativo dai contenuti imbarazzanti». Il capogruppo di Ncd, Giorgio D’Ignazio stigmatizza i mancati interventi. «Penso alla promessa di rivedere la rete delle guardie mediche e dell’emergenza – spiega D’Ignazio - e al nodo delle residenze sanitarie assistite e delle case di riposo». Mauro Di Dalmazio, capogruppo di Abruzzo Futuro, bolla le prime misure adottate dalla nuova giunta come «puro maquillage politico».

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