PESCARA «Conosco Sorgi, posso riferire che sia una persona di cui si parla bene o male secondo il caso. Non vi è uniformità di giudizio. In particolare», così racconta ai magistrati il presidente Pd della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso durante il suo interrogatorio da testimone nell’inchiesta Re Sole, «l’ex sindaco di Ortona Nicola Fratino ne ha parlato molto bene apprezzando la sua opera per il nuovo piano regolatore di Ortona. Peraltro, me ne ha parlato bene Lorenzo Sospiri (consigliere regionale, ndr) e male Giovanni Legnini, che mi ha suggerito di tenerlo a distanza». Il consiglio più azzeccato per D’Alfonso – almeno per l’opportunità politica e visto quello che è successo quasi tre mesi dopo – porta la firma proprio di Legnini, eletto vice presidente del Csm, l’organo di autogoverno della magistratura. Affari di Sorgi. «Peraltro», dice ancora D’Alfonso nella sua audizione, «mi è stato riferito che Sorgi, oltre a espletare la propria opera per conto dell’ente di appartenenza, abbia anche interessi di natura economica indipendenti». Sono gli affari scivolati al centro dell’indagine. È il 9 luglio scorso quando davanti ai pm dell’Aquila Antonietta Picardi e Simonetta Ciccarelli si siede D’Alfonso. Mentre il governatore parla, negli stessi istanti, gli agenti della squadra mobile di Pescara, guidati dal dirigente Pierfrancesco Muriana, sequestrano gli atti della gara d’appalto da 2,4 milioni del cimitero di Francavilla in municipio. «Mai sentito nominare» la Lt Progetti, dice il presidente parlando della ditta che ha avuto tra i titolari, fino al 18 giugno 2007, giorno della cessione di 25 mila euro di quote alla moglie Lorella Crescentini (non indagata), proprio Antonio Sorgi, 55 anni, superdirigente della Regione Abruzzo agli arresti domiciliari da martedì scorso con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e turbata libertà degli incanti. Undici in tutto gli indagati. «Qualche imbroglio». A D’Alfonso, non indagato e ascoltato come persona informata sui fatti, i pm fanno ascoltare le intercettazioni in cui Sorgi lo «chiama in causa». «Dobbiamo farlo per forza», recita un colloquio tra il direttore della Regione e la moglie risalente a prima dell’elezione di D’Alfonso, «per forza perché... sennò non abbiamo futuro, è fatta, a Ortona secondo me si sta a mette’ male... ci paga e finisce male... mo’ con coso non che fare .. .. ma mi ha chiamato Luciano D’Alfonso .. mi ha dello il 28 andiamo insieme... vieni a Milano... con me... coso... ci sta una conferenza importante ... vieni .. ci tengo ... sto una giornata intera con lui». Crescentini: «Tanto questo qualche imbroglio sicuro». Sorgi: «Eh». Crescentini: «Ci sia qualche imbroglio, sicuro». Sorgi: «Sì... va bene... io gli dico di questi... gli dico... ci sta un amico che sta là... l’altro ieri... è venuto a trovarmi... questi... e quello... sta in... (inc) di questa gara, si capisce chi è e gli dico... gli dico chi è... in modo tale che se per caso... perché si è incancherinito... incancherinito di brutta... e allora se Ortona finisce perché... non si fa sentire per niente... abbiamo fatto». Insieme a Milano. In merito all’invito a Milano per il 28 novembre 2013, D’Alfonso spiega ai magistrati: «Io ho invitato Sorgi a un convegno a Milano organizzato dall’ambasciata canadese; ricordo che lui non venne e che io ero interessato alla sua presenzain virtù della sua funzione pubblica riferita alla accelerazione delle procedure autorizzative per il mondo d’impresa». Sugli atti della procura, si parla anche di un incontro tra Sorgi e D’Alfonso, il 27 ottobre 2013 nella sede di una grande industria di Chieti. «Estraneo al cimitero». I pm chiedono a D’Alfonso della gara per il cimitero di Francavilla: «Su Francavilla al Mare, tornando alla domanda, non saprei per quale ragione io potrei essere stato chiamato in causa. Escludo di aver potuto parlare con Sorgi per questioni afferenti bandi di gara per Francavilla o per altri aspetti riguardanti la sua dimensione economica». Nelle intercettazioni, Sorgi è preoccupato perché teme che la ditta concorrente, la Alma Cis/ De Cesaris, possa contare sulla benedizione di D’Alfonso: «Escludo nella mia maniera più assoluta», mette a verbale D’Alfonso, «di aver mai saputo che la coppia De Cesaris-Marramiero avesse partecipato alla gara indetta dal Comune di Francavilla né quindi quale fosse stato l’esito della loro partecipazione a detta gara. Nessuna delle due ditte sopra menzionate mi ha mai contattato né informato della volontà di partecipare alla gara». «Con Luciani altri lavori». In un altro colloquio intercettato, Sorgi dice che D’Alfonso avrebbe potuto fare da trait d’union con il sindaco di Francavilla: «Con il sindaco Antonio Luciani ho parlato di altri lavori», dice D’Alfonso.