Al via ieri i sequestri dei primi 170 balconi (sugli 800) in 70 unità immobiliari da parte della Procura, mentre, dall’altra parte della città, il responsabile nazionale della Protezione civile, Franco Gabrielli, annunciava l’intenzione di costituirsi parte civile nel giudizio. Ieri mattina dunque agenti del Nipaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale della Forestale) e personale della sezione di polizia giudiziaria dello stesso Corpo hanno avviato le prime operazioni di sequestro dei balconi nei progetti Case. Una trentina in tutto gli agenti messi in campo a Cese di Preturo. Alle 19 di ieri i balconi sequestrati erano in tutto 170. Le operazioni proseguiranno anche oggi in quanto per 14 appartamenti non si è potuto procedere al sequestro per irreperibilità degli assegnatari (saranno eseguiti controlli per scovare eventuali irregolari). La Forestale ha evidenziato l’opera di collaborazione da parte degli assegnatari nel permettere le operazioni di sequestro. Presenti nel progetto Case anche i tecnici del Comune in quanto in diversi casi i balconi più pericolosi hanno necessitato di ulteriori opere di messa in sicurezza attraverso l’installazione di puntelli. Il cronoprogramma delle attività di sequestro prevedono il completamento dei sequestri l’11 ottobre. Nelle carte del Nipaf, l’ingegnere Maurizio Sista, che ha effettuato una prima valutazione sullo stato di degrado dei balconi oggetto dell’inchiesta, evidenzia lo stato di «condizione critica» di 350 balconi, mentre altri 400 presentano «condizioni non ottime», ulteriori 50 risultano da «puntellare con urgenza».
Il pm Roberta D’Avolio ha effettuato un sopralluogo nel progetto Case di Cese. «La Protezione civile si costituirà parte civile, qualora venisse accertata la frode nelle pubbliche forniture - ha detto ieri Franco Gabrielli, in città per partecipare a una cerimonia -. Sottolineo qualora sia accertata, perché anche in questa vicenda colgo una spinta ad arrivare subito alle conclusioni, sottendere determinate responsabilità ed escluderne altre. Quindi ci costituiremo parte civile quando ci sarà l’accertamento della frode, al contrario di quello che si vuole sempre rappresentare, cioè l’esistenza di una sorta di associazione a delinquere che nel tempo ha arrecato danni a questo territorio». Sulla vicenda, in riferimento a un’inchiesta della Procura di Piacenza che ha scoperto una fornitura in legno fasulla proprio del balcone crollato a Preturo, nell’ambito di un’indagine sul crack della ditta Safwood, Gabrielli ha sottolineato di essersi già presentato parte civile: «Come al solito arriviamo sempre un po’ prima. Ci siamo presentati parte civile nel procedimento penale instaurato a Piacenza perché i procedimenti penali si possono sviluppare sul piano del tempo anche in altri territori. Nella vicenda di Piacenza la società Safwood è coinvolta in un procedimento penale aperto perché c’è una tematica che attiene alla scorrettezza con la quale la società in questione ha partecipato agli appalti, falsificando la documentazione finanziaria».