L'AQUILA Nel giorno in cui sono iniziati i sequestri nelle new town il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, lancia un segnale di quello che potrebbe accadere al termine delle indagini. «Qualora venisse accertata la frode nelle pubbliche forniture la Protezione civile si costituirà parte civile», ha dichiarato il capo Dipartimento commentando l'inchiesta della Procura che, con ordinanza firmata dal gip Giuseppe Romano Gargarella, ha disposto il sequestro di 800 balconi di diversi progetti Case. In particolare si tratta di 22 piastre per 494 unità abitative. L'indagine della magistratura era scattata agli inizi di settembre a seguito del crollo di un balcone del progetto Case di Cese di Preturo. I sequestri dei balconi, ad opera della forestale, sono iniziati stamani. Oltre alla frode in pubbliche forniture (si parla, in particolare, di legno), i reati ipotizzati nel fascicolo aperto per ora contro ignoti, sono di crollo colposo e omissione di lavori in edifici che minacciano la rovina. Prefetto dell'Aquila nel periodo immediatamente successivo al sisma, Gabrielli ha parlato in città a margine della presentazione, promossa dall'Università degli Studi Internazionali - Unit della «Civil protection and emergency Academy», polo didattico insediato nel centro storico per lo studio, la formazione e la ricerca scientifica in materia di protezione civile ed aspetti economici coinvolti nella messa in sicurezza, nel ripristino e nella ricostruzione del patrimonio storico e ambientale. «Ci costituiremo parte civile - ha quindi spiegato Gabrielli - quando ci sarà l'accertamento della frode, al contrario di quello che si vuole sempre rappresentare, cioè l'esistenza di una sorta di associazione a delinquere che nel tempo ha arrecato danni a questo territorio». Sulla vicenda relativa a un'inchiesta della Procura di Piacenza che ha scoperto una presunta fornitura in legno fasulla proprio del balcone crollato a Preturo, nell'ambito di un'indagine sul crac della ditta Safwood, Gabrielli ha detto di essersi già presentato parte civile. Sempre in tema di terremoto e sicurezza nelle costruzioni il Consigliere Ance nazionale e Past President Ance Abruzzo, Antonio D'Intino, ha rivolto un appello al ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi affinché nel decreto «Sblocca Italia» siano destinate risorse per i sistemi salva vita in caso di terremoti nelle costruzioni. «La ricostruzione post sisma di L’Aquila si attesta su 12 miliardi. - scrive D'Intino nella missiva al ministro - Nel decreto legge Sblocca Italia della parola prevenzione non v’è traccia. La ristrutturazione privata orientata all’installazione di sistemi di prevenzione salva vita immediati mitiga, o addirittura previene, la perdita di vite umane e abbassa il costo dell’intervento dei soccorsi».