Caso scuolabus finito in una scarpata: il Comune spiega e ridimensiona la dinamica dei fatti accaduti l'altro ieri, ma l'opposizione insorge e il Movimento 5Stelle chiede le dimissioni immediate dell'assessore alla Pubblica istruzione Piero Romanelli. Il sindaco Maurizio Brucchi, venuto a sapere dell'episodio nella serata di ieri, ha chiesto una relazione dettagliata sull'accaduto allo scuolabus che serve la zona di Poggio Cono: ieri mattina, sulla scrivania del primo cittadino è stata presentata la documentazione, firmata dal rappresentante della ditta Fratarcangeli, dall'autista del mezzo e dall'assistente che accompagnava i piccoli.
La prima precisazione è che «il mezzo non è mai uscito dalla sede stradale e in nessun caso il problema accorso ha costituito motivo di rischio per i bambini» Ecco dunque la ricostruzione dei fatti riportata nella relazione. «Alle 13:30 circa, lo scuolabus, che in quel momento trasportava non più di 25 utenti, dopo aver lasciato i piccoli della zona di Mezzanotte, ha dovuto procedere ad un' inversione di marcia. In fase di risalita, il mezzo ha manifestato difficoltà; l'assistente ha provveduto a far scendere i piccoli dallo scuolabus e metterli in sicurezza in un'area vicina, in attesa della conclusione della manovra».
Nella nota si precisa anche che è vero che sia stato richiesto l' intervento di un trattore con il quale rimorchiare il bus, ma che alla fine non è stato necessario, e che famiglie erano state avvertite del ritardo. Intanto però il caso si fa politico: il Pd e Teramo Cambia definiscono l'episodio «grave» e lanciano una serie di interrogativi, i 5 Stelle invocano le dimissioni di Romanelli e il consigliere Gianluca Pomante scrive una lunga lettera aperta al sindaco Brucchi. Secondo il Pd i mezzi sarebbero «inadeguati» e per di più costretti a percorrere strade impraticabili. «Perché non hanno predisposto il bando per la nuova gara già a primavera, facendo così risparmiare anche le famiglie?», domanda il Pd, che chiede anche conto del reale numero dei bambini a bordo e del perché siano state dimezzate le corse e aumentate le tariffe. «A queste domande bisogna rispondere», altrimenti «lo strumento delle dimissioni sarebbe alquanto gradito». Pomante sceglie invece la strada della lettera aperta al sindaco, in un passaggio significativo il consigliere invita a non minimizzare l'accaduto. «Già abbiamo beneficiato di tutta la fortuna di cui ragionevolmente potevamo disporre- scrive Pomante-. Una scuola è esplosa, un'altra ha avuto un principio d'incendio, altre non sono sicure ma non è possibile chiuderle per mancanza di alternative, per non parlare delle condizioni proibitive in cui spesso si trovano ad operare docenti e personale di supporto o gli stessi autisti degli scuolabus. Neppure un graffio, ringraziando Dio, ma quanto dureranno, ancora, i colpi di fortuna? Se oggi fossimo in lutto, a causa di quell'incidente, con che coraggio ti rivolgeresti ai genitori dei bambini coinvolti?».