PESCARA La prima notizia è che le inchieste Ecosfera e Re Sole sono solo l’inizio. Ci sono cioè altre presunte commistioni tra interessi economici personali e utilizzo del potere pubblico: le Pm Picardi e Ciccarelli lo annunciano nel tratteggiare il quadro dell’indagine Re sole. Dopo il caso-Ecosfera, scrivono le sostitute aquilane «si stanno valutando le procedure di assegnazione di alcuni progetti europei, nonchè alcune ipotesi di peculato e ulteriori attività di corruzione». Quindi ci sono altre condotte ibride in Regione sotto la lente delle indagini.
L’AMBITA CONCESSIONE
Condotte, secondo Procura e Gip, come quella del Re Sole, il direttore della Regione Antonio Sorgi, ancora agli arresti domiciliari per associazione per delinquere e turbativa d’asta.Sono proprio le intercettazioni a illuminare sui motivi scatenanti che muovono freneticamente il direttore della Regione Abruzzo e la sua Lt Progetti intorno al bando di Francavilla: «Allora - dice alla moglie - questa è la questione. Se dovesse andare in porto questa storia è una concessione di trent’anni, trent’anni... l’opera costa circa tre milioni di euro... quindi non è molto... è molto l’attività successiva e io vorrei prendermi come minimo l’elettrico (cioè le lampade votive, ndr)». Tradotto: cash dal business dei cimiteri per i prossimi 30 anni. Il consorzio di Sorgi, Vaccarini e Di Ferdinando, aveva già vinto a Silvi e a Ortona con lo stesso schema del project financing.
IL TERRORE DEI 60 ANNI
Dice ancora Sorgi alla moglie in altro passaggio delle intercettazioni: «Se spingiamo sto concorso di gara a Francavilla... questo mi consente di aprire anche la società di impianti elettrici. Allora... quello... l’azienda agricola per la coltivazione dello zafferano (secondo la Procura Sorgi guida sostanzialmente anche un’azienda agricola intestata al figlio, ndr), il fotovoltaico, Lt per il project financing... e abbiamo fatto una piccola holding». Così, secondo Sorgi «cominci ad appiccicare le cosette... noi gira bene, sta a posto, ma ai figli gli puoi cominciare a da’ una cosa... io altri cinque anni voglio fare il direttore, ripeto, non mi voglio trovare a sessant’anni che non so che c... fare... questo è... mi terrorizza». Insomma, apparecchiarsi una agiata pensione. «Peccato - scrivono le Pm - che tali preoccupazioni vadano a incidere sulle modalità di servizio della funzione pubblica e lo inducano a chiedere favori facendo leva sul suo ruolo apicale».
IL FUTURO DA CONQUISTARE
Il quadro è emblematico. Altre intercettazioni: il dirigente pubblico è a colloquio con la moglie a proposito della possibile elezione di Chiodi a presidente dell’Aer, l’assemblea europea delle regioni. «Se vince all’Aer Gianni quello rimane a prescindere...qualunque cosa succeda... e allora se il prossimo presidente... mi gira le palle... perchè devo fare il direttore». E più avanti: «Se invece vince Gianni andiamo avanti, faccio il direttore del presidente». Un altro pallino di Sorgi è il business dello spurgo («non mi dispiacerebbe per niente») per arrivare a «sette, otto cose» che inizia a mettere in fila sempre con la moglie: «Il cimitero, il project financing, il fotovoltaico, l’azienda agricola, il.. come si chiama... l’idroelettrico... Poi tu tutte insieme le gestisci... Cioè fai una holding capisci?».