La prima corsa della Metro C sarà contro il tempo. L'inaugurazione della prima tratta della nuova linea della metropolitana potrebbe slittare, rispetto alla data dell’11 ottobre, sabato prossimo. Tutta colpa di un pasticciaccio burocratico e organizzativo, con al centro i ritardi Atac, che avrebbe dovuto essere affrontato prima dal Campidoglio e che ha costretto Marino al tour de force di ieri. Prima il sindaco ha «occupato» per quattro ore insieme all’assessore Guido Improta il ministero dei Trasporti per farsi consegnare il verbale della commissione sicurezza che dava il parere negativo al via libera. Poi, con i documenti in tasca, ha convocato le imprese del Consorzio Metro C che costruiscono l’opera, l’Atac e Roma Metropolitane per tentare di uscire dall’empasse. Dopo una discussione di tre ore - con tanto di chiamata al ministro Maurizio Lupi - in serata il sindaco è riuscito a ottenere due impegni: entro questa mattina alle 11 verranno consegnati documenti mancanti al ministero e dalle 12 la commissione si riunirà «spero ad oltranza», ha auspicato Marino, per analizzarli e dare così l’agognato via libera all’opera prima di sabato. Che, salvo miracoli, è destinato a slittare di qualche giorno. Anche se il pressing e l’impegno da parte di tutti gli attori in campo, anzi sui binari, è massimo. «Non mollerò un secondo: dobbiamo dare risposte ai cittadini».
LE MOTIVAZIONI
Ma perché si è arrivati fin qui? Le colpe vanno ricercate nell’inadempienze dell’Atac, che non è riuscita a mettere in condizione di funzionare regolarmente, almeno per ora, un'infrastruttura che era stata ultimata e consegnata dalle aziende il 15 dicembre dello scorso anno, nel tratto compreso tra il capolinea di Pantano (Comune di Monte Compatri) e la stazione di Parco di Centocelle, nei pressi dell’incrocio tra via Prenestina e viale Palmiro Togliatti. Da allora la palla è passata nelle mani dell’azienda di via Prenestina, che ha avviato la fase di pre-esercizio della tratta, propedeutica alla messa in circolazione dei treni. Alla municipalizzata viene anche imputata la non ottimale preparazione del personale. Dal punto di vista tecnico, invece, i principali problemi rilevati dal ministero riguardano il software che consente di gestire la console remota che guida i treni. Un tecnologia in capo «all’Ansaldo», ha spiegato il sindaco. Per questa mattina la parte di documenti integrativi chiesti alle imprese e ad Atac sarà di nuovo sul tavolo del ministero. Dove dalle dodici si riunirà la commissione sicurezza per iniziare ad analizzarle. Ma in mezzo ancora una volta c’è la burocrazia e quindi lo stesso Marino ieri sera, seppur sollevato dall’accelerazione impressa alla pratica, non si è sbilanciato nel confermare la data di sabato. Da parte del Consorzio Metro C non ci sono preoccupazioni di sorta, come ha raccontato proprio il sindaco. Che su questa partita sa di giocarci molta credibilità. Come dimostra l’iper attivismo di ieri: prima il blitz al ministero per farsi dare le carte, poi il tweet dal sapore renziano durante la riunione in Campidoglio («Non si esce da qui senza aver risolto la questione») e infine il pressing sul ministero: «Non arretro di un passo».