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Data: 09/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Scuolabus a Teramo, la Uil vuole vedere tutte le carte «Vogliamo capire se la ditta incaricata è idonea a garantire la sicurezza di autisti e bambini»

TERAMO Rispetto delle prescrizioni contrattuali e delle norme di sicurezza. Sono alcuni degli aspetti principali che la Uil intende chiarire per quanto riguarda il trasporto scolastico. Il sindacato ieri mattina ha depositato in Comune una richiesta di accesso agli atti destinata all’acquisizione di capitolato d’'appalto, contratto e altri documenti utili a ricostruire obblighi e limiti dell'incarico affidato alla ditta Fratarcangeli. L'iniziativa prende le mosse dalle polemiche sui costi del servizio e dagli ultimi episodi che hanno interessato il funzionamento degli scuolabus. «Abbiamo ricevuto molteplici segnalazioni sia da parte delle famiglie che dagli operatori che gestiscono materialmente il trasporto», sottolinea Alfiero Di Giammartino della Uil, «ma prima d'intervenire sulle questioni poste vogliamo leggere bene le carte». Le problematiche sottoposte all’attenzione del sindacato sono relative in particolare alla revisione dei mezzi, alla periodicità con cui questa viene fatta e all’officina a cui è affidata. Da verificare, infatti, ci sono le cause di guasti segnalati da autisti e personale impegnato a bordo degli scuolabus, come perdite di gasolio e altre disfunzioni tecniche. Al rispetto delle prescrizioni a carico del gestore è da riferire inoltre il rimessaggio dei mezzi. «Vogliamo capire perché viene utilizzato piazzale San Francesco se la ditta incaricata ha l'obbligo di garantire l'impiego di un deposito», osserva Di Giammartino, «e se comunque questo aspetto è stato valutato al momento della scelta della società a cui affidare il servizio». Secondo il sindacalista l’accesso agli atti è un passaggio fondamentale per stabilire quali indicazioni sono state fornite dall’amministrazione e se il comportamento della ditta è adeguato a garantire la sicurezza degli operatori e dei bambini trasportati. «Aspettiamo la documentazione», tiene a precisare il rappresentante della Uil, «e dopo averla esaminata faremo tutte le necessarie valutazioni». Il Comune, stando alle norme, ha un mese di tempo per rispondere al sindacato. In teoria potrebbe anche respingere la richiesta negando l'accesso agli atti ma a quel punto la Uil sarebbe pronta a presentare un ricorso al Tar. «Speriamo che non si arrivi a questo punto», conclude Di Giammartino, «perché significherebbe allungare i tempi e aumentare i costi per tutti».

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