PESCARA Con D’Alfonso si incontra tre volte ma, se serve, sempre per proprio tornaconto, si può agire anche su Chiodi. Il Re Sole Antonio Sorgi, direttore della Regione, per quel che emerge dallo spaccato delle intercettazioni della Mobile finite nella richiesta delle Pm dell’Aquila Picardi e Ciccarelli era proprio così. Capace di saltare da destra a sinistra arrivando ovunque ci fossero persone influenti capaci di aiutarlo o necessarie per il perseguimento degli interessi personali, «sfruttando - scrive la Procura - la sua posizione di figura apicale». Anche al di là quindi delle manovre ambigue sul project financing per l’ampliamento del cimitero di Francavilla che gli costano l’accusa di associazione per delinquere e turbativa d’asta insieme a soci e componenti della commissione di gara. Sorgi è una macchina da progetti, di idee per riuscire ad evadere economicamente da una quotidianità che gli stava evidentemente stretta: «Però non sto a trastullarmi (non testuale, ndr) ad ammattire con questi imbroglietti del c... di qua.. ad elemosinare situazioni di m... e faccio un salto». E per il salto ci vogliono buone relazioni. Per esempio quella con il governatore che ne ha fatto un direttore di area poi diventato plenipotenziario dopo la sospensione della Andreola per l’inchiesta Caligola-Ecosfera.
«A questo punto - dice Sorgi intercettato mentre parla con la moglie - con coso a De Cecco già gliel’ho detto... mi venne a trovare... e gli proposi questa cosa qui... ed è d’accordissimo... difatti mo Gianni dovrebbe fissare... se n’è scordato sempre... fissiamo una cena... io... lui... e De Cecco per cominciare a parlare di queste cose... mi vorrei portare pure Toto». Chiodi quindi dovrebbe fissare una cena ma si scorda. Nel progetto, Sorgi intravede prospettive di lavoro soprattutto per i figli. Sempre al telefono con la moglie: «Voglio fare un gruppo di grandi imprese intendo: British Airlines... non so... Toto è piccolo! De Cecco gliel’ho detto ma è piccolo... De Cecco... cioè grandissime aziende europee per fare la lobby europea... se riesco a fare questa cosa qua... ma per i ragazzi.. ci sta un mondo si è aperto. Poi Bruxelles sta qua... perchè l’aeroporto... ci stanno i voli da Pescara e da Ancona».
GRILLINI ALL’ATTACCO
Intanto il contenuto del documento di 170 pagine dei Pm per il Gip dell’Aquila finisce in un’interrogazione parlamentare dei Cinque Stelle. I deputati Vacca, Colletti e Grosso oggi chiederanno al ministro della Giustizia e dell’Interno di chiarire «aspetti inquietanti». Nello specifico, dice M5S, Sorgi dopo un colloquio con D’Alfonso, allora futuro candidato governatore Pd, parla con la moglie rivelando dettagli di indagini ancora in corso. Sorgi dice: «(D’Alfonso, ndr) mi ha detto che ci stanno un sacco di intercettazioni ... ci sono indagini pesanti sulle spe… sui costi .... anche sulla giunta ... anche sulla giunta …». Poi ancora: «Però ha chiesto di me ... ha detto che io ci sto... sto perfetto… sono intercettato... non ci sta niente... anzi mi ha detto che emerge che tu stai ... molto preciso nel parlare ...».
I Cinque stelle traggono le conclusioni: «Se fosse vero ci troveremmo difronte a una fuga di notizie da parte della procura, dei dipendenti intorno a essa o degli organi preposti alle intercettazioni». E ancora: «Come faceva D'Alfonso a conoscere i contenuti delle intercettazioni in corso?».
Per completezza della vicenda vanno ricordati due particolari non secondari: D’Alfonso non è indagato e viene sentito a luglio scorso dalle Pm dell’’inchiesta Re Sole come persona informata dei fatti. Sul punto specifico delle intercettazioni il governatore ha risposto smentendo categoricamente di aver riferito a Sorgi notizie di intercettazioni in corso.