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Data: 09/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
«Colleparco, tanti rifiuti e pochi autobus» Protesta il comitato di quartiere

TERAMO Un quartiere «sommerso dalla spazzatura» e al limite dell’isolamento per le tante lacune del trasporto locale. E’ questa la denuncia del comitato di Colleparco e Coste Sant’Agostino che si rivolge direttamente al sindaco Maurizio Brucchi e all’assessore Giorgio Di Giovangiacomo per segnalare i disagi vissuti quotidianamente da chi abita in questa zona. Prima questione quella dei rifiuti. «Carissimo sindaco», scrive il comitato, «è indecoroso vedere un quartiere pieno di micro-discariche abusive sotto gli occhi di tutti». Colpa «dell’ignoranza e dell’assenza di senso civico», ammettono i residenti, ma anche di chi, cioè la Teramo Ambiente, non svolgerebbe appieno i suoi compiti. «Non è possibile che buste e rifiuti buttati ai bordi delle strade non vengano raccolti, chi dovrebbe farlo se non gli operatori della Team pagati dalla comunità?». «Lo scopo della società è questo», prosegue la lettera, «e non solo inviare pagamenti ogni anno più alti a fronte di un lavoro fatto male. Forse è il caso di rivedere l’intera gestione della raccolta rifiuti e della pulizia delle strade, applicando controlli più severi e multe per chi non rispetta le regole». La strigliata non risparmia l’assessore ai trasporti Di Giovangiacomo per la carenza di servizi nel quartiere universitario della città. «Nei giorni feriali», scrive il comitato, «l’ultima corsa della linea urbana è quella delle 21 e va ancora peggio nei giorni festivi quando le corse si riducono drasticamente. Senza contare che manca un collegamento diretto con l’ospedale». «Chi è privo di mezzi come gli studenti», chiedono i residenti, «come fa a raggiungere il centro e tornare a casa dopo le 9 di sera? E non è normale dover cambiare 2 o 3 mezzi per raggiungere l’ospedale, che è ad appena un paio di chilometri, sperando tra l’altro in coincidenze fortunose». Una situazione che, a detta del comitato, non solo sta lasciando gli abitanti senza servizi, ma sta spingendo molti universitari ad abbandonare il quartiere con la conseguente diminuzione degli affitti delle case.

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