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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporti e disservizi - Pullman stracolmo, si rischia la rissa. Pendolari dell’Arpa infuriati: «Sul bus della linea Chieti-Pescara costretti a viaggiare in piedi»

CHIETI Pullman dell’Arpa che coprono la linea Chieti-Pescara stracolmi e pendolari sempre più arrabbiati perché costretti a viaggiare in piedi e pressati come sardine. E martedì si è sfiorata la rissa tra i passeggeri diretti a Pescara sul bus che parte da largo Cavallerizza alle 11,10. Al capolinea nessun problema, ma una volta arrivati davanti all’ospedale e successivamente alla fermata dell’Università sono iniziati i problemi. Una volta aperti gli sportelli gli studenti hanno invaso il mezzo pubblico come un fiume in piena. Ogni angolo è stato occupato da passeggeri rimasti in piedi e dai loro bagagli accatastati allarinfusa nello spazio riservato alla seduta dei disabili. Nelle successive fermate il pullman ha raccolto altri pendolari. Aria irrespirabile, passeggeri seduti accerchiati da quelli in piedi a loro volta pressati tra loro come sardine in scatola. La tensione è salita quando i pendolari relegati ai posti in coda hanno tentato di raggiungere lo sportello per scendere nei pressi del centro commerciale Auchan. Spintoni e qualche parolaccia per guadagnare con grande fatica l’uscita. L’autista ha avuto un bel da fare per consentire ai passeggeri di scendere alle fermate prenotate. Più di una volta i pendolari sono stati costretti a chiedere a voce alta di fermare il mezzo perché non erano riusciti a guadagnare l’uscita. «La colpa non è della gente che prende il pullman, ma dell’Arpa che non mette a disposizione un mezzo più capiente nelle ore di punta come queste» protesta Antonella Di Liberatoscioli, ex insegnante, 70 anni di Chieti «dal lunedì al venerdì viaggiare sul pullman, a quest’ora, diventa una sofferenza. Abbiamo più volte chiesto alla direzione dell’Arpa di utilizzare, in questa fascia di orario, pullman con un numero di posti maggiore, ma è come se avessimo parlato al vento». «Paghiamo il biglietto e abbiamo il diritto di viaggiare, non dico comodi, ma seduti» aggiunge un’agguerrita studentessa universitaria. «Un abbonamento costa 28 euro al mese e per chi non sale al capolinea per trenta giorni deve subire lo stesso supplizio» aggiunge un collega. Nei prossimi giorni gli universitari raccoglieranno delle firme per chiedere all’Arpa di utilizzare nella corsa delle 11,10 un pullman più capiente.

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