PESCARA Non spariscono, perché la Costituzione lo vieta. Ma cambiano pelle, alleggerendosi: via assessori e indennità, numero dei consiglieri dimezzato, ma nessuno sa ancora quali deleghe e quali risorse accompagneranno il cambiamento voluto dalla spending review. In questo clima di incertezza si andrà domani al voto per le nuove Province, elezioni di secondo livello a Pescara, Chieti e Teramo. All’Aquila si voterà nel 2015.
Stavolta, però, gli elettori rimarranno a casa. A eleggere i nuovi presidenti e i 12 componenti delle assemblee provinciali saranno sindaci e consiglieri comunali dei territori, che si recheranno domani nei seggi allestiti nelle sedi delle Province, aperti dalle 8 alle 20. Subito dopo inizieranno gli scrutini, ma a Chieti, la provincia con il maggior numero di Comuni, lo spoglio slitterà probabilmente a lunedì. Oltre a sindaci e consiglieri comunali, sono eleggibili come presidente anche i consiglieri provinciali uscenti, eccezione alla norma solo per questa prima consultazione. Il presidente rimarrà in carica quattro anni e non più cinque. I consiglieri soltanto due. Nessuno percepirà indennità di funzione, solo semplici rimborsi spesa. L'altra novità introdotta dalla legge di riforma è il voto "ponderato", cioè proporzionale al numero di cittadini che il consigliere comunale e il sindaco rappresentano, meccanismo destinato ad avvantaggiare i Comuni più grandi, come denuncia Fratelli d'Italia, uno dei partiti che ha deciso di non portare i propri rappresentanti alle urne, così come il Movimento 5 Stelle: «Sono elezioni farsa -taglia corto il capogruppo M5S in Regione, Sara Marcozzi- E' la casta che elegge la casta». Ma, anche se orfani dei cittadini-elettori, centrodestra e centrosinistra cercano conferme e occasioni di riscatto a quattro mesi dall'election day del 25 maggio.
A Pescara, dove tra sindaci e consiglieri comunali gli aventi diritto al voto sono 541, la sfida è tra il presidente uscente, Guerino Testa, centrodestra, e il sindaco di Abbateggio, Antonio Di Marco, esponente dalfonsiano del Pd. A Chieti (1.100 elettori) sono in corsa il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo (centrosinistra) e quello di Paglieta, Nicola Scaricaciottoli (centrodestra). A Teramo (582 elettori), il consigliere provinciale uscente del Pd, Renzo Di Sabatino, sfida il sindaco di Bellante Gabriele Astolfi (centrodestra). Il meccanismo di voto è semplice. Ciascun elettore avrà due schede: una per l'elezione del presidente, dove sono riprodotti solo i nomi dei candidati, e l'altra con i simboli delle liste e una linea tratteggiata da riempire con il nome del candidato consigliere prescelto. La proclamazione degli eletti è prevista per martedì.