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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il voto per le Province - Province, è Di Marco il primo vincitore. Il centrosinistra riconquista Palazzo dei Marmi. Al sindaco di Abbateggio il 59,4% dei consensi. Si spacca il Pd: nel capoluogo a Testa un voto dagli avversari

PESCARA Antonio Di Marco è il nuovo presidente della Provincia di Pescara, che torna al centrosinistra. Sindaco di Abbateggio, 44 anni, Di Marco ha ottenuto 49.410 voti ponderati pari al 59,1% contro i 34.219 (40,9%) dell’uscente Guerino Testa, che si consola con un ottimo risultato su Pescara: ha preso un voto in più del previsto, arrivatogli dal centrosinistra (ma gli è mancato quello di Luigi Mascia, assente perché all’estero). Imprevisto che, unito alle tre schede bianche uscite dall’urna, impone una riflessione se non una resa dei conti nel centrosinistra pescarese spaccato.
Intanto, però, Di Marco si gode il successo. Ha atteso l’esito della votazione in centro a Pescara e si è affacciato nella sala Tinozzi della Provincia poco dopo le 22: il primo a notarlo è stato Antonello Linari, sindaco di Torre de’ Passeri, che ha fatto scattare l’applauso. Il neo presidente ha abbracciato e baciato la moglie Giulia e ha stretto la mano al sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito, costretto al passo indietro dopo l’accordo siglato nel Pd tra D’Alfonso e Di Matteo e che ha blindato il nome del candidato. I votanti sono stati 484 su 541 aventi diritto (89%). Questo l’esito di una sfida che tale non è stata perché i numeri di partenza non concedevano spazio a sorprese. Il voto era riservato infatti ai soli consiglieri comunali e sindaci del territorio provinciale (28 Comuni), oltre agli amministratori uscenti della Provincia, e la superiorità numerica del centrosinistra era tale da azzerare la suspense, senza considerare poi il maggior peso del voto ponderato dei consiglieri di Pescara.
«Essere presidente significa per me mettersi a disposizione dei 46 Comuni della Provincia - queste le prime parole di Di Marco ad elezione avvenuta -. La Provincia non sarà luogo di rappresentanza ma ente strategico per lo sviluppo del territorio: dimostreremo con i sindaci del territorio che la Provincia è utile». Il consiglio provinciale scende da 24 a 12 esponenti: 7 per la maggioranza e 5 per l’opposizione oltre al presidente, ma potrebbero essere 8 a 4, lo sapremo solo dopo il risultato dei consiglieri delle due liste in campo: quella di centrosinistra sostenuta da Pd, Lista Teodoro, Sel e Abruzzo civico per Di Marco e quella di centrodestra, #provinciaprima, per Testa.
Il voto riservato ai soli pubblici amministratori locali è stato letto come un duro colpo alla democrazia. «Siamo in una fase di transizione in cui si discute il futuro di questi enti che assolvono funzioni importanti, la Regione deve legiferare per le deleghe» ha spiegato Di Matteo. «E’ una elezione che non concede spazio ai cambiamenti né a volti nuovi perché vengono elette solo figure di apparato nei partiti» ha commentato Marcello Antonelli, capogruppo FI in Comune a Pescara. Testa ha atteso l’esito del voto nell’ufficio di presidenza che dovrà lasciare: «Siamo alla casta eletta dalla casta e questo fa infuriare i cittadini».

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