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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Pescara, Di Marco presidente. Il candidato del centrosinistra batte l’uscente Testa con il 59%. Oggi i risultati di Teramo e Chieti. Al voto sindaci e consiglieri

PESCARA Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio, è il nuovo presidente della Provincia di Pescara. Di marco ha ottenuto 305 voti (ponderati 49.419) doppiando quasi il candidatgo del centrodestra, l’uscente Guerino Testa, che ha ottenuto 149 voti (ponterati 34.219). I seggi di Teramo e Chieti saranno scrutinati oggi. Alta l’affluenza (89%) per un voto riservato a sindaci e consiglieri comunali. A Teramo hanno votato 539 elettori (Sindaci e Consiglieri comunali) su 576 aventi diritto con una percentuale del 93,58%. A Chieti si sono recati alle urne 923 elettori sui 1.157 aventi diritto con una percentuale dell’85%. A Pescara hanno votato in 484 sui 541 aventi diritto, pari all’89,5%. I candidati presidenti di Teramo sono il sindaco di Atri Gabriele Astolfi, candidato del centrodestra, e il consigliere provinciale uscente di Teramo Renzo Di Sabatino. A Chieti si sono sfidati sfidano il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, per il centrodestra e quello di Paglieta Nicola Scaricaciottoli per il centrodestra. I consigli provinciali saranno composti da 12 consiglieri ciascuno. Tutti i risultati dovrebbero essere resi noti entro la giornata.

Vince Di Marco, è il nuovo presidente. Il candidato del centrosinistra batte l’uscente Testa con il 59%: «Lavorerò insieme alla Regione, vicino ai piccoli Comuni»

PESCARA Quarantaquattro anni, imprenditore nel settore turistico, in particolare in quello della ricezione, sindaco di Abbateggio, al suo terzo mandato, e da ieri anche nuovo presidente della Provincia. Antonio Di Marco, del Partito democratico, con la lista Di Marco Presidente, ha battuto il presidente uscente, ricandidato, Guerino Testa, della lista di centrodestra #Pescara Prima. È questo il responso dell’elezione di secondo livello, alla quale hanno preso parte sindaci e consiglieri comunali della provincia, in una competizione elettorale divisa in sei fasce. Hanno votato in 484 su 541 aventi il diritto al voto (89,46%). E Di Marco si è aggiudicato 305 voti totali (59 per cento), contro i 149 di Testa, i quali però vanno moltiplicati per il coefficiente di ponderazione delle sei diverse fasce di appartenenza degli elettori, per un conteggio finale che ha lo visto prevalere con 49.410 voti, su Testa, che di voti «ponderati» ne ha presi 34.219. Già, poiché gli elettori delle diverse fasce, la maggior parte delle quali raggruppavano molti Comuni, avevano fra di loro un diverso peso specifico. Ad esempio, il coefficiente ponderale di un elettore di Pescara era di 1.060, mentre uno di Montesilvano 663, per poi scendere tra le varie fasce rosse, grigia, arancio e blu, da 271, a 185, per passare a 199 ed arrivare a 38, l’ultima fascia. E, calcoli alla mano, alle 22.06, ieri sera, nella sala dei Marmi della Provincia, è scrosciato l’applauso per Di Marco, al superamento della soglia. «C’è stata una grande affluenza di voto», ha subito sottolineato Di Marco, mentre veniva abbracciato, tra gli altri, dai deputati Pd Antonio Castricone e Vittoria D’Incecco, seguiti dal consigliere regionale Donato Di Matteo, e via via da altri esponenti del centrosinistra. «Questo vuol dire che è tornata la voglia di governare, nonostante la legge abbia trasformate le elezioni provinciali in elezioni di secondo livello», ha aggiunto subito dopo. «A noi adesso toccherà intraprendere un lavoro di prossimità rispetto ai Comuni della provincia, anche attraverso», ha spiegato il neo-presidente, «iniziative dirette a migliorare le condizioni da un punto di vista amministrativo, dei servizi sociali e dei servizi strategici. Insomma, saremo i fratelli maggiori dei Comuni». Ma guai a parlare a Di Marco di Province con un ruolo ridimensionato. «No, qui non parliamo di Province di serie A e Province di serie B», rimarca comparando i due diversi tipi di Provincia, quella abolita e quella di oggi. «Noi sin da subito», ha annunciato Di Marco, «coinvolgeremo la Regione per ridare slancio alle comunità locali. A partire dalla scuola, dai fiumi, e altro ancora. Poi daremo una spinta per rimettere in piedi l’imprenditoria locale. La Provincia, inoltre», ha continuato Di Marco, «dovrà assumere un ruolo di cerniera, soprattutto dopo un periodo in cui si è ripiegata su se stessa». Dagli scrutini di ieri sera, ad una prima osservazione del voto, è emerso che a Pescara città, tra i 29 grandi elettori che si sono recati alle urne su 33, in 17 hanno votato per Di Marco, mentre 9 per Testa, mentre a Montesilvano è prevalso Testa, con 17 voti presi, contro i 5 di Di Marco. In nottata è poi proseguito lo scrutinio per eleggere anche i 12 consiglieri provinciali che saranno ufficializzati oggi.


Votano 539 sindaci e consiglieri comunali su 576, il 93,5%
Stamattina il nuovo presidente: Astolfi o Di Sabatino?
Affluenza altissima per le provinciali negate ai cittadini

TERAMO Scordatevi le grandi percentuali di astensione delle elezioni “normali”. In quella di secondo livello per rinnovare presidente e consiglio della Provincia di Teramo, ieri, hanno votato quasi tutti gli aventi diritto: per la precisione 539 (sindaci e consiglieri comunali) su 576, con una percentuale del 93,58%. Questi i dati sull’affluenza per fasce demografiche: fascia A azzurra (fino a 3.000 abitanti): 210 votanti su 230 (91,3%); fascia B arancione (fino a 5.000 abitanti): 48 votanti su 51 (94,12%); fascia C grigia (fino a 10.000 abitanti): 121 su 126 (96,3%); fascia D rossa (fino a 30.000): 129 votanti su 136 (94,85%); fascia E verde (fino a 100.000 abitanti): 31 votanti su 33 (93,94%). Il grosso si è recato a votare ieri mattina e nella sede della Provincia di via Milli, dov’era stato allestito un unico seggio, si è creata una lunga fila. Tra i big della politica teramana è spiccata la presenza assidua di Paolo Gatti, il primo sostenitore del candidato presidente del centrodestra Gabriele Astolfi. C’era anche Renzo Di Sabatino, candidato presidente del centrosinistra, pur non potendo votare (i consiglieri provinciali uscenti possono essere eletti ma non eleggere). Lo spoglio comincerà stamattina alle 8: il nome del nuovo presidente dovrebbe essere reso noto in mattinata, quelli dei 12 consiglieri che verranno eletti nel pomeriggio

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