CHIETI Non si è fatta attendere la risposta dell’Arpa alle proteste dei pendolari (leggi) che utilizzano la linea Chieti-Pescara delle 11,10. Al forte disagio di chi, pur avendo pagato il biglietto e l’abbonamento, deve viaggiare in piedi e stipato come una sardina per 45 minuti, la società per il trasporto pubblico regionale risponde: «Le corse Arpa che collegano Chieti con Pescara e viceversa complessivamente sono 110, con una frequenza nelle ore di punta di venti minuti l'una dall'altra. Su questa tratta sono impiegati autobus di tipo suburbano che possono trasportare fino a novantaquattro passeggeri, comprensivi di trentanove posti a sedere e cinquantacinque in piedi. Sulla Chieti - Pescara sono impiegati anche 5 bus autosnodati con una capacità di carico di 152 passeggeri, 48 a sedere e 104 in piedi». E prosegue: «Nelle corse della tarda mattinata non si presentano situazioni di disagio per gli utenti che salgono nelle fermate intermedie come l'ospedale e il campus universitario di Madonna delle Piane, perché solitamente il carico maggiore di studenti si riscontra, come è intuibile, in mattinata e nel tardo pomeriggio». Al di la delle «intuizioni», a volte l’intuito inganna, per Arpa «è improponibile richiedere autobus più capienti di quelli impiegati e tanto meno corse bis per le seguenti ragioni: gli autosnodati, cioè i mezzi con maggiore capacità di carico, sono soltanto 5, come detto, e sono impegnati in altri servizi, pertanto non disponibili alla bisogna». Dunque «pur comprendendo i disagi di qualche pendolare» forse più di qualche, non vi è speranza di un servizio migliore.