TERAMO Direzione dell’Arpa e sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl,Uilt Uil, Ugl Trasporti, Faisa Cisal), uniti nel chiedere al governatore Luciano D'Alfonso e al consigliere regionale Camillo D'Alessandro un incontro urgente «affinché si ristabilisca la legalità su diverse linee di trasporto pubblico» del Teramano. Il problema principale sta nella linea Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma: «si chiede di intervenire, una volta per tutte con decisione e fermezza, nei confronti di talune società che non rispettano le normative di settore esercitando trasporto di persone su tratte ove è loro consentito il solo transito». In sostanza ci sono società autorizzate a fare trasporti solo verso una zona di Roma ma in realtà portano i passeggeri anche, ad esempio, all’Aquila. L’Arpa giorni fa ha inviato un “verificatore”, uno Sherlock Holmes in borghese che ha chiesto e ottenuto da teramo un biglietto per L’Aquila a un prezzo inferiore di 40 centesimi rispetto a quello dell’Arpa. Non solo: ci sono anche società autorizzate a svolgere il servizio per Roma solo in alcuni orari, ma che in realtà assicurano corse in tutti gli orari, e spesso 5 minuti prima di quelle Arpa. «E’ già stato segnalato agli organismi competenti che le società in questione», si legge nella nota, «emettono titoli di viaggio non conformi alle normative previste dalla regione sia per l'indicazione del percorso che per l'importo del biglietto. Stiamo parlando di servizi per i quali la Regione impegna ogni anno risorse pubbliche dei cittadini che vengono spese per assicurare servizi alla collettività attraverso l'azienda pubblica di trasporti regionale. Stiamo parlando di linee di servizio che funzionano in base a specifiche normative di settore che, da anni ormai, vengono eluse da società che esercitano in modo sleale e non regolamentare lungo tratte di servizio non assoggettate al regime di libero mercato». Tutto questo crea un «ingente e pericoloso danno economico» per l’Arpa. «Ci sembra assurdo ed inconcepibile che la Regione impieghi risorse economiche pubbliche per fornire un servizio ai cittadini e poi non controlli se nell'espletamento di esso altri soggetti si insinuano nei meccanismi quotidiani per trarne vantaggio privato senza il rispetto di norme fiscali, di autorizzazioni, di regolamenti. Le stesse aziende, tra l'altro a volte, svolgono tale servizio anche con lavoratori pensionati invece di assumere giovani disoccupati». I sindacati, in assenza di una convocazione urgente, «apriranno una dura vertenza su tutto il territorio provinciale procedendo prioritariamente alla dichiarazione dello stato di agitazione di tutto il personale dipendente di Arpa».