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Data: 14/10/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il voto per le Province(Teramo) - Province, in due tradiscono Astolfi. Di Sabatino vince di un soffio. Rovesciate le previsioni della vigilia, fa festa il candidato di centrosinistra


TERAMO Se l'ultima volta la Provincia fu assegnata all'ex Catarra in extremis, sovvertendo i pronostici della vigilia, questa volta la storia si ripete ma a favore del centrosinistra. E’ Renzo Di Sabatino, avvocato penalista ed ex calciatore di Eccellenza, che milita nelle file del Pd, il primo presidente della nuova Provincia ridotta ad ente di secondo livello. Ad aiutarlo nell'impresa i due «traditori», due consiglieri del Comune di Teramo del centrodestra, assieme ad alcuni sindaci e consiglieri della Vibrata, che con il loro voto contrario hanno fatto in modo che le previsioni, che davano Gabriele Astolfi (sindaco di Atri) vincente, fossero rovesciate. Il democrat ha difatti ottenuto nelle votazioni dei 576 amministratori locali 278 voti (45,499 il voto ponderato) contro i 240 (44,745) incassati dal sindaco di Atri. Di Sabatino, consigliere provinciale uscente, si è avvantaggiato nei piccoli comuni fino a 10mila abitanti ed ha ottenuto più di quanto sperato in quelli che vanno dai 10mila ai 30mila (Roseto, Giulianova, Silvi, Martinsicuro, Pineto, Alba, Atri e Tortoreto). Ma il colpaccio l'ha fatto su Teramo dove, attraverso il maggior peso del voto ponderato, ha potuto contare sull'astensione dei grillini e di altri, e sui malpancismi di due consiglieri teramani di maggioranza (19 ad 11 i voti).
Il nuovo consiglio provinciale di dodici elementi sarà equanimemente ripartito tra i sei consiglieri di centrosinistra (della lista La casa dei comuni) e i sei di centrodestra ripartiti in due liste (Costituente popolare per Teramo e La forza del territorio-con Astolfi). Se da un lato il neo presidente potrebbe apparire possibilista per un governo di larghe intese, il Pd per contro è fermo nelle sue posizioni di intransigenza, visti anche i precedenti alla Ruzzo reti e negli altri enti territoriali dove le recenti sconfitte sono state fatte pesare senza alcuna pietà. Forse, alla luce dei fatti, potrebbe essere possibile la nomina di un vice presidente dell'altra fazione.
«Partivamo con un gap di comuni amministrati dal centrosinistra -commenta a caldo un raggiante Di Sabatino- però io in queste settimane di incontro-ascolto con gli amministratori ero molto fiducioso perché il messaggio è stato recepito: con me la Provincia sarà a fianco dei comuni che saranno parte attiva». Nell'attribuzione delle deleghe partirà da chi l'ha sostenuto. I primi a congratularsi con l'avvocato sono stati Legnini e D'Alfonso. «Chi ha tradito non può dichiararsi del centrodestra: passi immediatamente dall'altra parte» è la prima avvilita considerazione dello sfidante Gabriele Astolfi chiaramente rivolta ai due «dissidenti». «Evidentemente hanno ritenuto di fare il salto della quaglia, abbiamo perso per cinque voti ponderali, ciò vuol dire che il centrosinistra ha lavorato meglio di noi».

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