Il premier Renzi non verrà all’Aquila domani; nonostante l’annuncio da parte del Pd locale in conferenza stampa, l’impegno sembra sia saltato per i concomitanti fatti di cronaca legati a Genova. Ieri i Democrat aquilani si sono riuniti in conclave per capire le ragioni del presunto disimpegno del governo nei confronti degli aquilani. Tutto sembra andare storto ultimamente, perfino la crociata pro Pezzopane sottosegretario sembra essere persa. Due testate nazionali ieri mattina facevano il nome di Vasco Errani come sottosegretario con delega alla ricostruzione, segno che l’appeal del Pd abruzzese va scemando. Del resto con Legnini vice presidente del Csm, il conto del governo con il Pd abruzzese sembra essere stato saldato. Il forfait di Renzi ha dato subito l’assist al centrodestra per puntare il dito.
«Il premier e il Pd sono nemici dell’Aquila - sentenzia Guido Liris -. Il sindaco ha ragione. Renzi da due anni declina l’invito, aveva indicato settembre, e poi metà ottobre quali possibili momenti utili del suo arrivo nella nostra città: ancora una volta la visita è stata rinviata. È doloroso e assurdo dare ragione a Massimo Cialente, ma al Governo non frega niente dell’Aquila». «Se Renzi non viene, andremo noi a Roma, accompagnati da tutti i sindaci del cratere, con le fasce in mano» «Il Governo ha demolito la governance, la legge della Ricostruzione è ferma al palo, i fondi necessari sono una chimera, la Protezione civile risponde picche alle richieste dell’amministrazione comunale. Chiedo al Cialente di farsi promotore di un incontro tra sindaci del cratere e associazioni di categoria per dimostrare un fronte unico nei confronti del Governo nazionale».