PESCARA Alle 12.15 di ieri Antonio Di Marco è subentrato a Guerino Testa nel ruolo di presidente della Provincia di Pescara. Il candidato di centrosinistra, con il voto ponderato, ha avuto 49.362 preferenze contro le 34.219 del rivale della lista #provinciaprima. Il nuovo Consiglio avrà 12 seggi: 8 al centrosinistra e 4 all’opposizione. Entrano in maggioranza Annalisa Palozzo, la più giovane con i suoi 27 anni (è assessore a Cepagatti) che ha riportato 7883 voti; Silvina Sarra, sindaco di Bolognano, con 6835 preferenze; Luciano Di Lorito, sindaco di Spoltore, con 6639; Leila Kechoud, consigliera a Pescara, 6617, Gianni Teodoro, consigliere a Pescara, con 6005; poi Vincenzo Cattani 5890, Franco Galli (5801), Ennio Napoletano 4855; Davide Morante 4502; Francesco Zampacorta 3341. Il totale dei voti di lista è di 58.368. I quattro consiglieri di opposizione sono Guerino Testa, con 6625 voti; Vincenzo D’Incecco, consigliere a Pescara, con 6201; Sandro Marinelli, sindaco di Pianella, con 5214 voti e Mario Lattanzio, di Popoli, con 4322 voti.
Il neo presidente ha ringraziato quanti hanno contribuito al risultato suo e della lista. Davanti a un pubblico di sostenitori e simpatizzanti - presenti i genitori e i suoceri, la moglie Giulia e la figlia cui ha dedicato il successo - Di Marco ha sollecitato tutti, i politici e i 293 dipendenti della Provincia, «a lavorare di squadra per dimostrare che la Provincia è un ente utile» e ad aiutare cittadini e imprese a fronteggiare la crisi. «Rappresentiamo la buona volontà di amministratori che si apprestano a funzioni di volontariato» ha detto Di Marco, sapendo che non ci saranno indennità ma solo rimborsi ai consiglieri di fuori Pescara. «I cittadini non hanno partecipato a questo voto - ha concluso Di Marco - ma li ritroveremo sulle strade dissestate, alla discarica di Bussi, nelle scuole: dobbiamo mettercela tutta per far apprezzare il nostro lavoro». Un saluto e un auspicio di sostegno e collaborazione è stato rivolto in aula ai deputati Fusilli e Castricone e all’assessore regionale Di Matteo, esponenti di un Pd che in queste elezioni ha sofferto per divisioni e veleni che si dovranno lasciare alle spalle per scongiurare conseguenze imprevedibili. L’onorevole D’Incecco ha augurato buon lavoro a Di Marco come pure Testa, che ha ringraziato giunta e assessori uscenti.
Il futuro di Testa dopo le sconfitte a Comune e Provincia «Ora al lavoro per ricompattare il centrodestra»
Dopo un’estate all’attacco, grazie anche alla visibilità assicurata dalla fascia azzurra da presidente della provincia, l’altra notte per Guerino Testa si sono spenti i riflettori. Ultimo presidente eletto dai cittadini e candidato sindaco sconfitto, ha perso anche la sfida contro Antonio Di Marco. Per lui, rampante delfino del centrodestra nostrano, adesso la strada è tutta in salita? «Innanzitutto mi preme sottolineare un dato - risponde -: la mia era una sconfitta annunciata, ma devo dire che è andata molto meglio del previsto. Pur avendo contro competitor del calibro di Luciano D’Alfonso, governatore d’Abruzzo, tre assessori regionali e, perché no, anche il vento che in questo momento soffia nelle vele del centrosinistra, ho preso il 41 per cento. A Pescara, dove, numeri alla mano, avrei dovuto racimolare solo 8 voti pesantissimi, ne ho presi 9 e a Montesilvano sono andato molto bene. Questa sconfitta mitigata mi rincuora e mi fa piacere ricordare che resto uno dei primi degli eletti in Provincia».
Vedere sempre il bicchiere mezzo pieno è la sua filosofia. Testa passa poi a placare i rumors secondo cui all’interno di Forza Italia in molti non gli avrebbero ancora perdonato la scelta di correre da solo per la carica di sindaco. Frattura non determinante per il risultato, ma che sicuramente non ha fatto bene al centrodestra. «Quella era tutt’altra partita e posso affermare con certezza che nella sfida per palazzo dei marmi la nostra coalizione si è ricompattata. Abbiamo finalmente capito che le divisioni non ci giovano e che per rendere il centrodestra nuovamente attrattivo dobbiamo lavorare compatti per e sul territorio». Ed è proprio per questo obiettivo che l’ex presidente ha intenzione di lavorare per i prossimi cinque anni, un lungo lustro durante il quale avrà come unico ruolo politico quello di consigliere comunale e provinciale di opposizione. «La mia vita, da oggi, sarà sicuramente più tranquilla, dato che non avrò più l’impegno gravoso di presidente della Provincia, per cui mi sono molto speso - continua Testa -. Se devo, però, immaginarmi nei prossimi cinque anni mi vedo assorbito dal mio ruolo di consigliere e attivo all’interno della coalizione per ricreare un centrodestra vincente». Che sia questa la strada giusta per tornare, magari proprio alle prossime elezioni, ad assumere una parte da protagonista? «Cosa accadrà fra così tanto tempo non lo so, per ora posso solo assicurare che sarò sempre presente e ogni giorno reperibile». Parola di ex presidente.