I rom «fregano» le valigie, e di conseguenza anche i turisti, ai facchini regolari voluti dal sindaco Marino e schierati da Fs per difendere la stazione Termini dall'abusivismo dilagante. La denuncia arriva direttamente da Ferrovie: «I nostri addetti vengono accerchiati e pedinati, hanno già sporto denuncia alla polizia, e d'altro canto i turisti restano sbigottiti, seguono gli abusivi per il timore di perdere i loro bagagli: in queste condizioni non sappiamo se questa attività potrà andare avanti, il personale è intimorito».
Il nuovo servizio è stato attivato da Grandi Stazioni da pochissimo, lo scorso 6 ottobre, a Termini, Firenze Santa Maria Novella e Milano, cioè gli scali ferroviari più problematici se il tema è quello del pizzo sui biglietti e sui «servizi» offerti dagli abusivi, per lo più nomadi, per i quali le stazioni restano macchine da soldi: guadagni a tre zeri, ogni giorno, come raccontano molti dei commercianti che scambiano le monetine coi contanti. Più estorsioni che mance, se si considera che il sovrapprezzo per il ticket o il trasporto bagagli viene preteso da questi soggetti, che spesso riescono a farla franca. In assenza di denunce da parte dei passeggeri chi controlla può fare ben poco, e del resto molti dei rom pizzicati in flagrante dichiarano di essere minori: nonostante il foglio di via firmato dal Questore, che disporrebbe l'allontanamento dal territorio comunale, il giorno dopo rientrano in stazione indisturbati. L'idea del facchinaggio per assistere i turisti che intendono utilizzare i mezzi pubblici e i taxi era stata lanciata dal sindaco Marino nel corso dell'ultimo Comitato provinciale per l'ordine pubblico convocato a settembre sul caso Termini. Fs si è mossa, prevedendo la presenza fissa all'interno dello scalo di 7 operatori arruolati da Kipoint (del gruppo Poste) dotati di una pettorina distintiva e addetti al trasporto e deposito bagagli: 6 euro per il tragitto verso i taxi, metro e bus, 8 euro se si superano i due chilometri. Il problema, però, è che i regolari non riescono a lavorare, le segnalazioni arrivano a Fs anche più volte al giorno. «In tre di solito si mettono a controllare il coordinatore del servizio - denunciano ancora da Ferrovie dello Stato - lo pedinano impedendo anche agli altri di offrire assistenza ai clienti».
Poi comincia la guerra dei carrelli: «Gli stranieri, principalmente rom, rubano le valigie dai carrelli dei facchini con le pettorine e le mettono sui loro, il turista a quel punto non sa che fare, non capisce ed è obbligato a seguire loro perché pensa che altrimenti non rivedrà più le sue valigie». Ora, da un lato Fs insiste nel chiedere più controlli, d'altro canto valuta se mantenere il servizio: «Gli addetti si sentono minacciati, intimoriti, se la situazione non cambia non sarà semplice decidere di stabilizzare il servizio».