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Data: 14/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Ente porto, tagliato il sostegno della Camera di commercio

GIULIANOVA Tagli all'Ente porto. La Camera di commercio teramana annuncia la diminuzione del 35% del contributo per il consorzio e la prossima uscita dall'ente, ma il presidente Paolo Vasanella contesta duramente tale scelta ed invita la Camera di commercio a fare dietrofront. Per arginare la perdita dei finanziamenti, che con l'aggiunta dei tagli della Ruzzo Reti si aggirerebbe sui 25.000 euro, Vasanella intanto corre ai ripari ed è in procinto di chiedere ai Comuni di Roseto, Martinsicuro, Pineto e Mosciano di entrare tra i soci dell'Ente porto. Ammonta a poco meno di 20.000 euro la diminuzione del finanziamento previsto dalla Camera di commercio, in pratica il 35% dei 52.000 euro versati annualmente all'Ente porto quale ente consorziato. Tale scelta sarebbe motivata dalle decisioni varate dal governo centrale, che imporrebbero alle Camere di commercio di ridurre notevolmente i contributi erogati alle società partecipate. Una decisione fortemente contestata dalla presidenza dell'ente, la quale stigmatizza il fatto che la diminuzione dei fondi sarebbe stata comunicata solo pochi giorni fa, in concomitanza con l'esame del bilancio di previsione e di quello pluriennale (comunque approvati dal cda), nonché non sufficientemente motivata. «Oggi, alla vigilia di un'importante opera quale è quella della nuova imboccatura del porto», dichiara Vasanella, «la Camera di commercio, ente promotore dell'Ente porto, di punto in bianco ed in maniera inaspettata ed inusuale ci fa mancare il suo importante sostegno». Assieme ai Comuni di Giulianova, Teramo, Tortoreto ed Alba Adriatica, la Regione, la Provincia, il Bim Vomano-Tordino, la Ruzzo Reti e l'Arap, la Camera di commercio teramana costituisce il gruppo di enti che sostengono l’ente guidato da Vasanella, con un totale di quasi 300.000 euro di finanziamenti annui (altri 350.000 euro provengono dagli introiti dei posti barca). Ma, se la Camera di commercio ora si appresta a tagliare il proprio contributo, dal 2016 potrebbe addirittura annullare la sua partecipazione nell'ente. «Vorrei il rispetto degli impegni assunti», afferma Vasanella evidenziando come l'ente portuale non sia il solito "carrozzone", abbia un organico e spese ridotti e vanti diversi risultati conseguiti. «Sono convinto che i rappresentanti degli enti consorziati dovrebbero difendere e credere in questo organismo, da loro stessi creato, che non ha affatto esaurito i propri compiti», aggiunge Vasanella. Il presidente dell'ente definisce ammissibile la revisione dello statuto e la ridefinizione degli assetti societari, ma ribadisce come tale procedimento debba essere «ponderato, per salvare i posti di lavoro e la realizzazione delle opere necessarie allo sviluppo portuale». Vasanella, insomma, fa appello al presidente della Camera di commercio, Giustino Di Carlantonio, affinché riveda la decisione «così frettolosamente adottata» ed eviti che «un arido suggerimento contabile prenda il sopravvento su una più giusta scelta politica».

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