L'AQUILA Scintille tra Comune e Protezione civile sul progetto C.a.s.e., al centro di inchieste giudiziarie, sequestri e polemiche. Nei giorni scorsi il sindaco, Massimo Cialente, aveva scritto al capo Dipartimento, Franco Gabrielli, per chiedere collaborazione nelle operazioni di controllo degli edifici nelle new town e assistenza alla popolazione. Una missiva con il primo cittadino che ha invocato un intervento per «assicurare la fattiva collaborazione di codesto Dipartimento alle attività di analisi delle condizioni strutturali di tutti gli edifici del Progetto Case, anche e soprattutto in considerazione della conoscenza, da parte dello stesso dipartimento, dei processi di progettazione e realizzazione degli edifici del Progetto Case, in qualità di stazione appaltante, nonché della disponibilità di tutta la documentazione tecnica ed amministrativa dei relativi appalti. Da ultimo, chiediamo l’intervento di codesto Dipartimento per assicurare l’assistenza alla popolazione che dovesse essere eventualmente evacuata a seguito delle perizie tecniche che saranno effettuate e agli eventuali interventi di consolidamento, necessari per la messa in sicurezza degli edifici, realizzati dalla Protezione civile nel 2009-2010». Secca la risposta di Gabrielli, già prefetto dell’Aquila nei drammatici mesi del post sisma, in cui si ricorda come l’intero patrimonio realizzato per dare un alloggio agli sfollati sia, allo stato attuale, di proprietà del Comune, che quindi deve provvedere autonomamente a gestire e risolvere i problemi di new town e map. Il dipartimento, scrive Gabrielli, a seguito della fine del commissariamento «non ha alcun titolo ad interloquire sulle rappresentate richieste. Quanto alle denunciate responsabilità, anche di natura manutentitva, si attendono gli esiti degli accertamenti da parte dell’Autorità giudiziaria». In un momento delicatissimo e con la visita del premier Renzi annunciata per la giornata di domani dal Governatore D’Alfonso, Cialente ha preso carta e penna per scrivere un’altra lettera, questa volta indirizzata al al neo Presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker. Una nota per chiedere un allargamento delle maglie delle normative vigenti per consentire l’utilizzo di fondi attraverso il superamento dei vincoli di finanza pubblica. «Non è assolutamente possibile che una regola di bilancio, un frutto di una burocrazia a volte senz’anima, possa essere più importante dell’uomo, del cittadino colpito da un dramma collettivo, del futuro di un insieme di abitanti dell’Europa Unita» scrive il sindaco che chiede la presa in considerazione della sua proposta, ovvero «in caso di calamità naturale, riconosciuta come tale dall’Ue e per la quale, quindi, sono stati concessi finanziamenti del fondo di solidarietà, lo Stato membro è autorizzato a intervenire, per l’opera di ricostruzione, con finanziamenti pari al massimo 15 volte quanto finanziato con il fondo di solidarietà, senza che questo incida sul patto di stabilità. Lo Stato membro concorderà con l’Ue il cronoprogramma degli interventi e quindi degli investimenti e trimestralmente rendiconterà».