TERAMO «L’utenza teramana chiama e le aziende private rispondono» così le società di trasporto Gaspari Bus e Express Roma replicano alla presa di posizione di sindacati e direzione dell’Arpa (leggi l'articolo) che, in una nota dei giorni scorsi, hanno denunciato l’esistenza di un problema nella linea Giulianova-Teramo-L’Aquila- Roma «per alcune società che non rispettano la normativa di settore esercitando trasporto di persone su tratte ove è loro consentito solo il transito». Così rispondono Gaspari Bus e Express Roma: «Negli ultimi tempi sono stati attivati nuovi servizi commerciali di trasporto persone a firma di alcune aziende private teramane che hanno aumentato la qualità e l’offerta di mobilità in ambito regionale e pluriregionale. Ci riferiamo alle nuove corse per L’Aquila, Roma Tiburtina e gli aeroporti di Roma operate dalle aziede Gaspari Bus ed Express Roma. I benefici di queste nuove connessioni sono molteplici. In primis aumentano la disponibilità di trasporto andando incontro alle nuove esigenze di mobilità non intercettate dal servizio di trasporto pubblico locale, troppo spesso concentrato su dinamiche non attente al mercato. Con autobus di nuova generazione i nuovi servizi rispondono al pendolarismo universitario, lavorativo e a quello legato ai nuovi flussi etnici». Le aziende puntano anche sull’aspetto economico: «La positività delle nuove relazioni è anche di natura economica con risparmi per la casse della Regione Abruzzo che per queste connessioni non eroga alcun contributo in conto esercizio nè in conto capitali (ovvero per l’acquisto di bus). Ciò a significare che su direttrici riconosciute commerciali come la Teramo-L’Aquila o la linea per Roma e aeroporti romani oggi giorno non sono più dovuti contributi pubblici su relazioni che, se gestite con efficienza, riescono e devono mantenersi con i soli introiti della vendita dei titoli di viaggio. Se poi chi eroga i soldi pubblici è anche proprietario dell’azienda di trasporto persone a cui dette somme vengono stanziate è lampante il conflitto di interesse e l’incompatibilità di ruolo che ne deriva, manifestandosi il caso per cui il soggetto che controlla è anche il soggetto controllato».