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Pescara, 24/11/2024
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Data: 16/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Autisti pensionati, i sindaci sotto accusa. La Cgil: «Mastromauro e Galiffi se ne lavano le mani». Annunciate manifestazioni di protesta

GIULIANOVA «Conosciamo le norme, ma riteniamo immorale che autisti pensionati siano al servizio degli enti locali e della Regione, mentre i disoccupati restano a spasso». Così la Filt Cgil torna ad attaccare la Gaspari Bus e respinge le affermazioni della società dei trasporti, la quale aveva difeso il proprio operato sostenendo che l'impiego di autisti pensionati, nel servizio urbano e di scuolabus nei Comuni di Giulianova e Mosciano, è consentito dalla legge. Il sindacato annuncia nuove manifestazioni di protesta e definisce «pilateschi» Francesco Mastromauro e Giuliano Galiffi, i sindaci di Giulianova e Mosciano, che avevano risposto alle contestazioni affermando come le rispettive amministrazioni non potessero fare nulla per scongiurare l'uso di autisti pensionati. «Siamo perfettamente a conoscenza della legittimità delle norme, anche se non le condividiamo, che disciplinano l’utilizzo dei pensionati da parte delle imprese nonché del ruolo dell’Ispettorato del lavoro nelle operazioni di accertamento di eventuali abusi in materia, perpetrati dalle stesse aziende», dichiarano i responsabili della Filt Cgil Aurelio Di Eugenio e Davide Di Sabatino, i quali stigmatizzano il fatto che i due Comuni in questione scarichino le proprie responsabilità e non abbiano mai cercato «di verificare la compatibilità dei cosiddetti settantenni adibiti alla guida di scuolabus per il trasporto di bambini dalle scuole d’infanzia fino alle medie». Anche la Regione è criticata dalla Filt perché favorisce i pensionamenti nelle proprie aziende (in questo caso l'Arpa) e poi tollera che lo stesso personale lavori nelle aziende private. Pertanto la Cgil si appella al governatore Luciano D'Alfonso, affinché fornisca risposte su tale problematica. «Se fino ad ora nessuna autorità è mai intervenuta al riguardo per interrompere l’uso indiscriminato di pensionati alla guida di mezzi pubblici, che nel solo caso dell’azienda Gaspari rappresenta circa il 50% dell’intera forza lavoro», aggiunge la Cgil, «ciò non significa che non sussistano valide argomentazioni per accendere una volta per tutte i riflettori su questa incresciosa vicenda che mortifica i tanti giovani e disoccupati del territorio. Ci sono ex dipendenti pubblici titolari di pensioni che arrotondano con un altro stipendio le proprie entrate ed aziende, come la Gaspari, che utilizzano tale espediente per ridurre il costo del lavoro. Tutto ciò è immorale e rischioso».

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