MONTESILVANO Le dimissioni di Francesco Maragno sembrano avere le ore contate. Secondo insistenti voci di corridoio, infatti, il sindaco potrebbe tornare sui suoi passi già domani. A due settimane dall’inizio della crisi politica, e superato lo scoglio del bilancio di previsione, Maragno potrebbe essere pronto a indossare nuovamente la fascia tricolore e a proseguire il mandato contando, però, su nuove maggioranze. Dopo aver incassato l’appoggio del consigliere del Pd, Gabriele Di Stefano, infatti, il primo cittadino può ora contare ufficialmente anche sul sostegno di Enea D’Alonzo (Abruzzo Civico). «La città ha bisogno di un sindaco onesto, coraggioso e libero come Francesco Maragno», sottolinea. «Per questo motivo ho deciso di continuare a sostenere le sue scelte nell'interesse dei cittadini, come già fatto per l'elezione del presidente del Consiglio comunale e per il bilancio. Ho deciso altresì di avviare un percorso unitamente al consigliere Di Stefano», aggiunge, «per costruire insieme, a Montesilvano, un’area moderata e responsabile, come sta accadendo anche a livello nazionale». A tranquillizzare Maragno c’è poi il Movimento 5 Stelle che, pur non entrando in maggioranza, ha dato disponibilità a collaborare sui programmi. Seppure tutto taccia sul fronte Forza Italia, invece, appare ormai sempre più netto lo strappo tra Maragno e il consigliere Anthony Aliano, secondo il quale probabilmente è partita dalla sua candidatura alla Provincia, poi ritirata, «la spirale» che ha portato alle dimissioni del sindaco. Una competizione elettorale che ha visto Montesilvano non eleggere nessun consigliere provinciale. «Solo quattro voti per il collega Ernesto De Vincentiis», evidenzia Aliano, «e una candidatura “casualmente” a zero per la parente acquisita del sindaco, Barbara Di Giovanni, indegna addirittura di ricevere il proprio voto e quello del cugino sindaco». Il dissidente forzista, evidenziando poi che Maragno si è recato alle urne nonostante le dimissioni, ricorda che la maggioranza avrebbe potuto eleggere due rappresentanti in Provincia. «Sarebbe stato questo il banco di prova per dimostrare la propria autonomia», prosegue, «per confermare le accuse rivolte ad altri e dimostrare che nessuna cabina di regia esterna può pilotare la sua amministrazione. Al contrario, si è dimostrato che Montesilvano è stata nuovamente vittima di scelte esterne, avallate dal “padre di famiglia”, “ispettore e uomo libero”, Francesco Maragno. Dopo questa ulteriore e programmata disfatta», prosegue, «attendo che il sindaco ponga fine alle sofferenze inflitte alla cittadinanza, tornando ad amministrare subito».